Si parte il 10 gennaio, con il racconto dei 'riti' dell'uccisione del maiale legati alle tradizione di Sant'Antonio Abate, per passare alla realizzazione degli insaccati, dai salami, al salsicciotto frentano, alla ventricina, che verranno affidati, dopo le sapienti attività di concia e lavorazione delle carni, alla stagionatura; fino alla preparazione di piatti a base di carne fresca suina, come, ad esempio la spadellata di pasta di ventricina, il cif e ciaff di maiale, gli Ndurcinille al sugo di ventricina, la panella di mais con salsiccia di fegato, i Tajarille con cotiche e fagioli, la Polenta di mais con sugo di costatine e salsiccia di maiale.
Ad ospitare il primo step di progetto saranno 11 strutture, tra agriturismi e ristoranti, a Lanciano, Atessa, Altino, Casoli, Guardiagrele, Rocca San Giovanni, Palombaro, Pizzoferrato, Scerni, Torricella Peligna. Ciascuna porterà in tavola un menu stagionale a 30€ (con un calice di vino) realizzato in esclusiva per la manifestazione che si svolgerà dal 10 al 23 gennaio e che si ripeterà con il cambiamento delle stagioni, per apprezzare al meglio il patrimonio delle materie prime offerte dal territorio e i conseguenti piatti tradizionali. È già partito il progetto di documentazione che alla fine permetterà di raccogliere in digitale le testimonianze dei protagonisti, i racconti di originali e peculiari attività di preparazione di alcuni piatti, oltre che un vademecum con le 10 ricette identitarie della cucina popolare frentana.
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