"L'approvazione del decreto su
reddito di cittadinanza e quota 100 è positivo per la stabilità
del Paese, ma le misure sono totalmente inadeguate a prendere di
petto il rallentamento che stiamo affrontando". Lo afferma il
presidente di Federalimentare, Ivano Vacondio, nel precisare che
ora la prima preoccupazione riguarda i consumi.
"Non ci sono garanzie sul fatto che il reddito di
cittadinanza possa far ripartire in modo apprezzabile i consumi
alimentari che oggi toccano i 242 miliardi", afferma Vacondio
nel precisare che, "se la metà di queste risorse andasse a
rinforzare i consumi si avrebbe un ritocco comunque marginale,
dopo un 2018 che ha visto mezzo punto di crescita in valore e
mezzo punto di calo in volume rispetto al 2017". La seconda
preoccupazione riguarda le imprese. "La possibile e comunque
marginale tonificazione dei consumi legata al reddito di
cittadinanza - dice Vacondio - è destinata a riflettersi in modo
parziale e dilazionato sul passo produttivo delle aziende;
meglio sarebbe stata una politica di rientro del debito e misure
mirate agli investimenti, magari in relazione alle opere
pubbliche". Secondo il presidente "dopo aver provato a tamponare
il malessere sociale, ora occorre concentrarsi su misure
espansive e quindi sul mondo delle imprese, l'unico in grado di
produrre ricchezza. D'altra parte nel 2020 - ricorda il
presidente - sarà indispensabile trovare 24 miliardi per la
sterilizzazione dell'Iva, altrimenti si firmerà la condanna
della ripresa di un mercato interno che non solo non vede luce
da molti anni ma che crediamo non mostrerà apprezzabili segnali
positivi nemmeno nell'anno in corso".
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