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La sonda Voyager 1 torna a trasmettere dati

La sonda Voyager 1 torna a trasmettere dati

Dallo spazio interstellare, funzionano tutti e 4 gli strumenti

15 giugno 2024, 06:52

di Benedetta Bianco

ANSACheck
Rappresentazione artistica della sonda Voyager 1 (fonte: NASA/JPL-Caltech) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Rappresentazione artistica della sonda Voyager 1 (fonte: NASA/JPL-Caltech) - RIPRODUZIONE RISERVATA

La sonda Voyager 1 della Nasa è tornata ad essere pienamente operativa e tutti e quattro gli strumenti presenti a bordo, che misurano le onde del plasma, i campi magnetici e le particelle nello spazio interstellare, hanno ripreso a trasmettere dati dallo spazio interstellare verso la Terra. La sonda si trova attualmente a circa 24 miliardi di chilometri dalla Terra e quest'anno festeggerà 47 anni di attività insieme alla sua gemella, la Voyager 2, dato che rende i veicoli spaziali Nasa più longevi e quelli arrivati più lontano da casa. I tecnici sperano di riuscire ad estenderne la vita almeno per il prossimo decennio: se la Voyager 1 riuscisse ad arrivare al 2035, si troverebbe ad una distanza di circa 30 miliardi di chilometri.

Dopo il problema registrato il 14 novembre 2023 a un chip di memoria in uno dei computer, alla base dei messaggi incomprensibili che la sonda aveva iniziato ad inviare, il problema era stato parzialmente risolto lo scorso aprile, quando il team di ingegneri della Voyager presso il Jet Propulsion Laboratory della Nasa ha riscritto il software in modo da evitare di utilizzare quel chip. Questo aveva ripristinato le comunicazioni con la sonda. Il passo successivo, avvenuto il 19 maggio, è stato trasmettere un comando per dire alla Voyager di riprendere a inviare dati scientifici: due dei quattro strumenti hanno risposto immediatamente, mentre gli altri due hanno richiesto del lavoro aggiuntivo, che fortunatamente ha dato i suoi frutti.

Saranno ancora necessari ulteriori piccoli aggiustamenti per risolvere tutte le conseguenze causate dal guasto iniziale. Tra le altre cose, gli ingegneri dovranno risincronizzare il software di cronometraggio dei tre computer di bordo, di modo che possano eseguire i comandi al momento giusto, e dovranno eseguire una manutenzione del registratore digitale, che tiene traccia di alcuni dati che vengono poi inviati sulla Terra due volte l'anno, mentre la maggior parte dei dati scientifici non vengono registrati ma trasmessi direttamente.

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