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Enzo Ferrari, il 14 agosto 1988 la morte del Drake

Enzo Ferrari, il 14 agosto 1988 la morte del Drake

Mito senza frontiere capace di vincere sul piano sportivo e su quello imprenditoriale

14 agosto 2022, 07:29

Redazione ANSA

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Enzo Ferrari e Michele Alboreto © ANSA/ANSA/OLDPIX

Enzo Ferrari e Michele Alboreto © ANSA/ANSA/OLDPIX
Enzo Ferrari e Michele Alboreto © ANSA/ANSA/OLDPIX

Un personaggio unico della storia d'Italia capace di guardare al futuro come nessun altro. Come se il tempo si fosse fermato dopo la sua morte avvenuta 14 agosto 1988, il ricordo di Enzo Ferrari corre sempre piu' forte nella memoria di chi ha avuto la fortuna di conoscerlo e di chi gli voleva bene, dai suoi piu' stretti familiari ai milioni di innamorati del Cavallino Rampante.

Mito senza frontiere capace di vincere sul piano sportivo (a cominciare dalla Formula 1), e su quello imprenditoriale dominando tutte le sfide dei mercati e resistendo a crisi e globalizzazione. Nato a Modena il 18 febbraio 1898 (anche se come lui amava spesso raccontare, a seguito di una fortissima nevicata che blocco' le strade, la sua nascita fu registrata dal padre con due giorni di ritardo mutando cosi' la data ufficiale di nascita nel 20 febbraio), il Drake e' stato un cittadino del mondo perche' ha saputo trasmettere il senso di una modernita' in anticipo sulle mode e sulle generazioni. Grande appassionato di motori, fu il primo a comprendere che l'automobile, da semplice oggetto di desiderio per popolazioni che scoprivano la mobilita', avrebbe potuto trasformarsi in oggetto di lusso, se non addirittura in opera d'arte.

Nella sua lungimiranza di imprenditore era contenuta la forza della creativita': le macchine, per Ferrari, erano e dovevano essere un mix di potenza e di stile, una combinazione tra velocita' ed eleganza.  Enzo Ferrari e' stato un rivoluzionario. Era bambino quando, nella casa modenese trasformata oggi nel museo a lui dedicato, sognava di produrre auto sempre piu' competitive. Veniva da una cultura contadina, ma era affascinato dalla tecnologia. E' stato coraggioso e spregiudicato, senza mai rinunciare al pragmatismo: quando si e' reso conto che, in veste di pilota, non riusciva ad esprimere tutto il suo potenziale, si e' messo in gioco come responsabile di una scuderia, quindi come imprenditore. Ha sfidato i luoghi comuni e ha vinto: la sua creatura, la Ferrari, ha presto acquisito i contorni del Mito. Anche per questo gli americani, che furono tra i primi suoi ammiratori, hanno visto in lui la reincarnazione dell'eroica figura del pioniere, l'uomo senza paura che marciava verso la conquista di frontiere nuove, di spazi inesplorati.

Nella Formula 1 ha conquistato 15 volte il titolo piloti e 16 quello costruttori, un record tuttora imbattuto. Dietro questi trionfi, un uomo dalla personalita' complessa, spesso nascosta dietro un paio di impenetrabili occhiali scuri. La nascita della scuderia Ferrari all'interno dell'Alfa Romeo nel 1929, quella dello stabilimento di Maranello nel '43, poi il primo titolo di Campione del Mondo nel '52 e la collaborazione con "Pinin" Farina con cui produce vetture Gran Turismo che, grazie al perfetto mix di eleganza e potenza diventano uno degli status-symbol piu' desiderati. E' degli anni Cinquanta anche la famosa "DINO" 250 GTO, cosi' chiamata in memoria del primo figlio scomparso. Infine il rapporto tra Enzo Ferrari e Gianni Agnelli, la FIAT e i nuovi successi degli anni Settanta di colui che e' ormai chiamato "Il Drake" o il "grande vecchio".

Enzo Ferrari e' stato tutto questo ed e' ancora tutto questo, come dimostra il suo marchio e la sua azienda ancora e sempre di piu' nella leggenda.

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