Cerimonia questa mattina per
commemorare le vittime della strage di via Pipitone Federico,
avvenuta a Palermo il 29 luglio 1983, nella quale rimasero
uccisi da una carica di tritolo il giudice Rocco Chinnici, i
carabinieri della scorta Mario Trapassi e Salvatore Bartolotta e
il portiere dell'edificio in cui abitava il magistrato, Stefano
Li Sacchi.
Autorità civili e militari hanno partecipato alla
commemorazione nel luogo della strage, dove sono state deposte
corone di fiori. Presenti anche un gruppo di giovani
dell'associazione Libera, i figli di Chinnici, Caterina,
europarlamentare del Pd, e Giovanni, presidente della Fondazione
che porta il nome del padre.
"Chinnici - ricorda Alberto Di Pisa, magistrato in pensione e
oggi commissario dell'ex Provincia di Agrigento - aveva una non
comune capacità di lettura del problema mafia. Gettò le basi di
quello che poi, con il suo successore Antonino Caponetto,
sarebbe stato il cosiddetto pool antimafia dell'Ufficio
istruzione, cui corrispondeva il pool antimafia costituito in
Procura e di cui io, insieme ad altri colleghi, facevo
parte".
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