Mentre dal segretario del Pd Nicola
Zingaretti, arriva un appello alla Rai e alle reti locali perchè
organizzino 'lezioni' di scuola elementare in tv per risolvere i
problemi delle famiglie con un solo computer o completamente
prive di esso, otto studenti su 10 sono favorevoli alla nuova
maturità e a come è stata rimodulata - a causa della situazione
di emergenza - almeno stando al decreto che dovrà essere
presentato al prossimo Consiglio dei Ministri. Il testo sembra
tendere una mano agli studenti prossimi al diploma. Previsti due
scenari differenti, che ruotano attorno alla data del 18 maggio,
entro la quale si capirà se gli studenti torneranno in classe
prima della fine dell'anno scolastico. Scelte che, in ogni caso,
si tradurranno in un esame più 'leggero'. Il 42% degli studenti
- stando ad un sondaggio di Skuola.net su 3 mila maturandi - è
felice di potersi cimentare con lo scritto d'Italiano comune per
tutti gli studenti, una seconda prova personalizzata ed
elaborata dalle singole commissioni in base al programma
effettivamente svolto dalla classe nelle materie d'indirizzo, e
un orale 'tradizionale'. Studenti soddisfatti anche
nell'ipotesi, non inverosimile, per cui in classe non si dovesse
tornare entro il 18 maggio e la maturità dovesse conseguirsi
solo con un esame orale: è gradita a più di 1 su 3 (il 38%).
Solo il 15% avrebbero voluto un esame intatto - doppio scritto
comune per tutti e orale classico - con solamente un occhio di
riguardo in fase di correzione degli scritti e di valutazione
conclusiva; il 95% si dice pronto ad affrontare le prove tra la
fine di giugno e l'inizio di luglio. Solo una sparuta minoranza
(5%) avrebbe rimandato il tutto alla fine dell'estate. Unico
passaggio del decreto su cui una fetta sostanziosa di ragazzi
dissente è quello che apre all'ammissione di massa all'esame,
anche agli insufficienti: è d'accordo solo 1 su 2. Anche
l'Unione plaude al testo, se verrà confermato nei suoi
contenuti: "E' l'unica via possibile dice la coordinatrice,
Giulia Biazzo - è convincente, ed è positivo che il ministero
dell'Istruzione abbia preso in considerazione le proposte degli
studenti. E' la scelta migliore, se verrà confermato ne saremo
felici. Importante è che l'esame venga fatto". Per Antonello
Giannelli, presidente dell'Anp, l'Associazione nazionale
presidi, "il decreto legge, ammesso che venga approvato, non
decide nulla ma conferisce al ministro i pieni poteri in materia
di conclusione dell'anno scolastico. Ogni decisione è poi
rinviata alla valutazione dello scenario che si presenterà".
Quanto alla maturità "è possibile che si debba fare a distanza:
sono situazioni estreme, il precedente è la guerra: mia madre
non sostenne l'esame di maturità". Ma Giannelli avverte: "non si
sta sanando: ammesso che ci sia una ammissione per tutti, agli
studenti verranno indicati i debiti che andranno saldati, se uno
pensa che il conto non va saldato sbaglia di grosso". Molto
critici sulla bozza del decreto che deve arrivare sul tavolo dei
ministri, sono i sindacati: "L'attuale politica del Ministro non
è in grado di traghettare questo anno scolastico verso il
prossimo. Il nostro è un grido d'allarme", dice Pino Turi della
Uil. Per Rino di Meglio della Gilda "la grave emergenza attuale
non può costituire un pretesto per bypassare il confronto
democratico con i docenti e il personale scolastico". In
particolare i sindacati sono contrari a quella parte del
documento che riguarda i concorsi, le immissioni in ruolo, le
assegnazioni provvisorie. "Materie soggette a disciplina
contrattuale - fa notare Maddalena Gissi della Cisl - deve
essere il tempo della correttezza e della coerenza anche per la
ministra". I sindacati si augurano una revisione di parte del
testo.
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