La violenza di genere, il diritto
alla salute, l'uguaglianza, i 70 anni delle Costituzione sono i
temi al centro dell'inaugurazione dell'anno giudiziario alla
Corte d'Appello di Palermo sui quali gli studenti hanno potuto
dire la loro durante la cerimonia, in un momento dedicato ad
alcune lettere scritte dagli studenti dei licei della città.
Un'occasione di scambio tra le istituzioni e i ragazzi, cui
hanno partecipato anche gli alunni del Convitto Nazionale
Falcone, nell'ambito delle attività previste dalla Carta di
intenti sottoscritta il 23 maggio 2015 tra il ministero
dell'Istruzione, lo stesso Csm, la Dna, l'Anac e Anm. Quest'anno
per la prima volta in alcune città italiane gli studenti hanno
potuto partecipare alla cerimonia di inaugurazione dell'anno
giudiziario. Ma a Palermo hanno fatto di più, prendendo la
parola davanti all'intera Corte d'Appello. "Perché siamo quelli
più pieni di speranza", dice Francesca, alunna di terza media
del Convitto, al termine della cerimonia cui ha assistito
assieme ad altri 11 studenti di terza media e del liceo Classico
dell'istituto frequentato anche da Giovanni Falcone. Qui il
magistrato assassinato a Capaci aveva frequentato le scuole
elementari. Qualche anno fa dagli archivi furone recuperate le
sue pagelle, era il più bravo della classe. "Tutt'ora - dice la
professoressa Sally Rampella, che tiene alta l'attenzione alla
legalità dei suoi studenti con diversi progetti - ci indica la
strada".
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