Un popolo misterioso dedito al
culto del sole e a riti sciamanici visse 4000 anni fa nelle
valli del Fiume azzurro. La scoperta della sua civiltà, nel
secolo scorso, ha riscritto la storia della Cina antica portando
alla luce capolavori intrisi di spiritualità. Il Museo
Archeologico Nazionale di Napoli (Mann) ospita, per la prima
volta in Europa, nella mostra 'Mortali Immortali, i tesori del
Sichuan nell'antica Cina' (14 dicembre-11 marzo) ben 130
testimonianze della cultura Shu.
Nel'immenso salone della Meridiana, opere in bronzo, oro,
giada e terracotta, dal secondo millennio a.C. fino all'epoca
Han (II sec. d.C.) raccontano il percorso di un popolo destinato
a sparire e l'enigma delle maschere di bronzo più sofisticate
dell'archeologia di tutti i tempi. Gli oggetti esposti a Napoli
includono grandi statue e vasi rituali di bronzo, elementi
decorativi in oro, preziosi reperti in giada, le celebri
maschere con gli occhi sporgenti e ingigantiti, statuette in
terracotta e recipienti di lacca.
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