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ANSAcom - In collaborazione con AWEX
Le 5 università belghe francofone della Wallonia-Brussels Federation (Fwb), Université Libre de Bruxelles, Université catholique de Louvain, ULiege, UMons, UNamur, contano circa 155 mila studenti, il 25% dei quali internazionali. Hanno, inoltre, il 47% di studenti di dottorato internazionali, il 68% di pubblicazioni scientifiche co-pubblicate con ricercatori stranieri e contano numerosi accordi con atenei di altri Paesi, fra cui l'Italia. Un sistema che è stato presentato agli studenti del Politecnico di Torino a Casa Vallonia, con l'obiettivo di incrementare la relazione, gli scambi e i progetti fra università e gli studenti, con un focus particolare sul settore aerospaziale, che unisce i due territori. Nel dettaglio sono numerosi gli accordi fra atenei della Fwb e quelli italiani, 52 con ULiège , 50 con UcLouvain, 45 con Ulb, 21 con UMons, 19 con UNamur, ai quali si aggiungono i partenariati fra 16 hautes écoles et 7 écoles supérieures des arts.
E fra questi le università di Louvain, Liège e Mons, oltre che le hautes écoles Charlemagne e Francisco Ferrer, hanno accordi con il Politecnico di Torino. "L'obiettivo di Casa Vallonia - spiega Charlotte Delmay, project support officer Wallonia-Brussels Campus - è sostenere gli atenei nella loro internazionalizzazione e rafforzare i legami fra le università della Fwb e quelle italiane". "Progetti come questo - concorda la vicerettrice per le Politiche territoriali, nazionali ed europee del Politecnico, Mariachiara Zanetti - sono molto stimolanti dal punto di vista accademico. Il rettore Stefano Corgnati ha creato apposta un ambito di attività legato al networking di policy, che viene fatta sia a livello locale e nazionale che europeo. Quindi questo appuntamento è un modo importante per mettere il Politecnico in dialogo allargato anche a livello europeo, perché il futuro è questo. Non si può più stare isolati - conclude Zanetti -, ma bisogna confrontarsi, fare networking e questa è un'occasione perfetta".
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