La Banca Mondiale torna sotto il
fuoco dell'amministrazione statunitense perché intensifichi gli
sforzi sul cambiamento climatico. Il Financial Times riporta una
lettera del Tesoro all'istituzione che finanzia e sostiene i
paesi più poveri dove vengono riconosciuti alcuni progressi
rispetto alle richieste fatte dalla segretaria Janet Yellen ma,
al tempo stesso, sono segnalati "divari specifici e spazi per
una maggiore ambizione climatica". Nel testo c'è anche la
richiesta di una "leadership più forte e costruttiva" alla Banca
Mondiale, che è guidata da David Malpass, nominato dall'ex
presidente Usa Donald Trump.
Tra le richieste del Tesoro ci sono quelle di "sostenere gli
investimenti nel gas solo in alcune circostanze" e "se non ci
sono altre opzioni percorribili", di "aumentare in modo
significativo" i fondi disponibili per l'adattamento climatico e
la resilienza e fissare obiettivi "chiari, specifici e
ambiziosi" per mobilitare risorse per il clima.
Le politiche climatiche dell'istituzione sono state al centro
di critiche anche da parte delle Nazioni Uniti e di climatologi
come l'ex vicepresidente Usa Al Gore che ha definito la Banca
"dispersa in azione" di fronte all'emergenza.
In risposta alla lettera del Tesoro degli Stati Uniti, il
Gruppo della Banca Mondiale ha affermato di essere "impegnato ad
aiutare i paesi a raggiungere gli obiettivi dell'accordo di
Parigi" e di aver "intensificato il finanziamento" climatico. Ha
sostenuto inoltre che continuerà "a lavorare con i paesi clienti
e i partner internazionali per sostenere la transizione verso
una crescita resiliente a basse emissioni di carbonio, in
particolare per i paesi più poveri e vulnerabili".
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