In 10 anni Barilla ha ridotto del
31% le emissioni di CO2 per tonnellata di prodotto finito e
Wasa, Gran Cereale, Harrys e Mulino Bianco sono i primi brand
del Gruppo ad essere Carbon Neutral. Sono alcuni dei risultati
in materia di sostenibilità raggiunti dal gruppo che ha
pubblicato il Report 2021, dove pasta, sughi e prodotti da forno
appaiono più sostenibili, innovativi e con un miglior profilo
nutrizionale.
Barilla ha infatti nel periodo riformulato 476 prodotti e nel
solo 2020, ha investito 40 milioni di euro in Ricerca e
Sviluppo; ha ridotto del 23% il consumo idrico per tonnellata di
prodotto finito e ancora, in un anno caratterizzato dalla
Pandemia da Covid-19, ha effettuato donazioni pari a oltre 5
milioni di euro e circa 3.500 tonnellate di prodotti. Il 2020,
sintetizza una nota, è stato un anno chiave per lo sviluppo di
progetti di agricoltura sostenibile; il totale delle materie
prime strategiche acquistate responsabilmente è cresciuto del
+19% e vede coinvolte 10.000 aziende in progetti di agricoltura
sostenibile. "L'impegno profuso per rendere sempre più
sostenibile il suo modello di business è stato riconosciuto
anche dal mercato. Nel 2020, il fatturato del gruppo Barilla -
ricorda una nota - è stato pari a 3.890 milioni di euro (+9% al
netto dell'effetto cambio rispetto al 2019), con pasta, sughi e
piatti pronti a rappresentare il 55,2% del fatturato e i
prodotti da forno il 46,2%. Confermato il piano globale, già in
corso, di investimenti in Italia: 1 miliardo di euro nel
quinquennio 2020-2024 su tre filoni strategici: rinnovamento
degli asset industriali, sviluppo delle filiere strategiche di
approvvigionamento, acquisizioni nel territorio italiano".
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