La settimana del Pdta, conclusasi
con l'incontro di oggi, è stata un'importante occasione di
confronto e ha fornito una serie di spunti per migliorare
ulteriormente l'attuazione dei percorsi diagnostici terapeutici
assistenziali.
"Si tratta di percorsi sanitari che prendono in carico il malato
e lo accompagnano durante tutte le cure, evitando disagevoli
giri fra ambulatori e specialisti per arrivare a una diagnosi e
poi per lo svolgimento delle cure. Con i Pdta il malato è al
centro e attorno c'è un'equipe di medici appartenenti a diverse
discipline", spiega il direttore generale della Asl, Maurizio Di
Giosia.
Dei quattro incontri organizzati dalla Asl di Teramo, due sono
stati dedicati al tumore del polmone, del colon e della
mammella: sono questi tre Pdta già pienamente funzionanti alla
Asl di Teramo (oltre a quelli per la frattura del collo-femore,
per le malattie infiammatorie croniche intestinali e per la
malattia renale cronica) dei 17 approvati dalla Regione e
successivamente deliberati dalla Asl di Teramo.
L'incontro di martedì scorso ha invece segnato un momento di
confronto istituzionale con la presenza di tutte le principali
autorità sanitarie regionali, in particolare dell'assessore
regionale alla Salute Nicoletta Verì. "Queste giornate promosse
dalla Asl di Teramo, a cui partecipano tutte le aziende
sanitarie", ha dichiarato l'assessore, "servono anche a
confrontarsi sui protocolli poi messi concretamente in campo
nelle singole realtà, analizzando punti di forza e di criticità
di ciascuna situazione. L'obiettivo, mio come assessore alla
sanità, ma condiviso dall'intero governo regionale, è di
continuare a lavorare per ridurre al minimo queste differenze,
pur nella consapevolezza che l'Abruzzo ha caratteristiche
demografiche e orografiche non paragonabili a quelle di altre
regioni italiane. Una differenza che comporta certamente
maggiori difficoltà operative nell'applicazione di protocolli
comuni e omogenei, ma che rappresenta un elemento sfidante per
la nostra sanità regionale, che in questi quasi due anni di
pandemia ha dimostrato di poter competere alla pari con realtà
di altre regioni molto più celebrate della nostra". Al termine
della mattinata _ dopo il confronto fra le quattro Asl che ha
rappresentato un importante momento di crescita e
l'illustrazione di determinati passaggi operativi da parte del
direttore dell'Asr Abruzzo Pierluigi Cosenza _ il direttore del
Dipartimento sanità della Regione, Claudio D'Amario, ha anche
annunciato che la Asl di Teramo sarà capofila nella
strutturazione dei Pdta a livello regionale.
L'incontro di giovedì scorso invece ha visto la partecipazione
di esperti della fondazione Gimbe, che rappresenta un punto di
riferimento nazionale sulle tematiche riguardanti la sanità e
per la formazione dei professionisti sanitari. L'incontro ha
evidenziato la necessità di mettere a punto ulteriormente i
percorsi, potenziando il necessario e opportuno coinvolgimento
dei medici di famiglia.
"Il passaggio epocale segnato dai Pdta è che non è più il
singolo medico ad affrontare la patologia ma si ricorre alla
multidisciplinarietà, ovviamente coinvolgendo il medico di
medicina generale in tutto il processo: il Pdta è anche un ponte
fra l'ospedale e il territorio. Non è un caso se il medico di
medicina generale partecipa a diverse fasi del percorso, vicino
al paziente. A questo riguardo inviterò i medici ospedalieri a
prendere la loro valigetta e ad andare sul territorio, a
stringere
ancora più strette collaborazioni con i medici di famiglia, per
una completa attuazione dei Pdta", ha annunciato Maurizio Di
Giosia.
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