"La 'rete assistenziale' realizzata
dalla Asl di Teramo con la Rsa "Parere" in sinergia con le Usca,
dimostra come l'integrazione ospedale-territorio sia possibile e
propone uno schema innovativo, che si innesta su modelli
tradizionali, basato sulla gestione dei problemi dei pazienti e
non solo sul sintomo. Non è un caso che nasca da una realtà come
quello di una Rsa, il luogo della cura della fragilità, dove
l'integrazione tra infermieri e medici è massima, in quanto
attori che condividono strategie, approccio di lavoro e di
assistenza. Il successo del sistema deve sicuramente la sua
piena realizzazione grazie alla professionalità e disponibilità
dei reparti ospedalieri e dei loro responsabili", dichiara il
direttore generale Maurizio Di Giosia.
Nella Asl di Teramo sono attualmente attive 4 Unità Speciali
di Continuità Assistenziale: Roseto, Silvi, Teramo, Tortoreto
con compiti di monitoraggio ed intervento su tutta la Asl.
Inoltre sono attive altre due Usca nella Rsa-Covid "Eurialo
Parere", a bivio Bellocchio di Giulianova. La prima ha compiti
specifici di monitoraggio e intervento su tutte le strutture
comunitarie dedicate alle fasce protette dell'età evolutiva ed
ai problemi socio-sanitari dell'invecchiamento. La Asl di Teramo
ha effettuato una campagna vaccinale per gli ospiti ed il
personale delle strutture, a partire dal gennaio 2021, cioè da
quando sono stati resi disponibili i vaccini per i soggetti
fragili, ed ha anche continuato a monitorare la coorte nei mesi
successivi, al fine di individuare per tempo eventuali focolai
infettivi. "Questo approccio ha fatto sì che, dalla fine
dell'inverno del 2021 non si siano registrati nuovi cluster
infettivi nelle strutture residenziali per anziani. Nel corso
dell'anno ha gestito anche i focolai Covid-19 nei Centri di
accoglienza speciale per i migranti e nelle strutture ricettive
turistiche. Infine la seconda Usca con sede a Giulianova ha il
compito specifico di gestire gli aspetti clinici degli ospiti
della Rsa-Covid in attesa di negativizzazione provenienti dal
territorio e dall'ospedale", spiega Eleonora Sparvieri,
responsabile della Rsa "Parere" e delle Usca.
"Nel periodo tra il 1° di dicembre 2020 e l'8 novembre 2021,
globalmente le Usca territoriali hanno eseguito 18.619
monitoraggi di cui 5.133 visite domiciliari. I medici Usca si
sono avvalsi nella routinaria attività clinica sia di ecografi
portatili, di elettrocardiografi ed emogas-analizzatori, che
hanno consentito un miglior inquadramento diagnostico ed uno
screening pre-ospedalizzazione più accurato; di fatto limitando
il numero di ricoveri incongrui. Infatti le ospedalizzazioni
totali tra i pazienti seguiti dalle Usca sono state 322 (6.2%),
con oscillazioni mensili comprese tra il 9% e il 5%. Un recente
articolo comparso su una rivista scientifica, che presentava i
principali risultati di un monitoraggio condotto in Spagna il
tasso riferito di ospedalizzazione nei pazienti COVID seguiti a
domicilio si attestava al 17% . Il confronto con la realtà
spagnola supporta quanto sia stata efficace l'attività
territoriale".
La Rsa "Parere" è stata riconvertita a struttura dedicata
all'assistenza post acuzie Covid nel mese di aprile 2020. Ha una
capienza massima di 44 posti letto, su due piani. Inoltre su
ogni piano è presente uno studio medico, una sala
infermieristica e una cucina. Infine, grazie al supporto
economico dello Spi Cgil si è dotata di una "Stanza degli
Abbracci", una struttura removibile che viene gonfiata e montata
in funzione delle esigenze e delle richieste, in pochi minuti.
In struttura oltre al medico responsabile con funzione di
direzione sanitaria, sono presenti un coordinatore
infermieristico, tre infermieri per turno (in funzione anche del
numero di ospiti), tre fisioterapisti che si alternano sui due
turni e tre Oss a turno. Il personale della struttura viene
affiancato da almeno due medici Usca dalle 8 alle 20, garantendo
la continuità assistenziale e da consulenti ospedalieri
nell'ambito del progetto di integrazione ospedale/territorio.
A partire dal 1° settembre 2021 è stato attivato un ambulatorio
medico attrezzato per la somministrazione di anticorpi
monoclonali. I pazienti sono quotidianamente intervistati e
selezionati dall' Usca di Giulianova su segnalazione dell'Ucat.
In totale, su tutta la provincia, sono state effettuate in due
mesi circa 200 somministrazioni di anticorpi monoclonali,
prevalentemente eseguite presso il reparto di Malattie Infettive
dell'ospedale Mazzini. Non sono state notificate reazioni
avverse, inoltre tra i pazienti trattati, tutti fragili, solo
tre hanno avuto necessità di ospedalizzazione, per la
prosecuzione delle cure.
A partire dal 21 aprile e fino al dicembre 2020 in struttura
sono stati ospitati 194 pazienti; 559 sono i ricoveri totali al
novembre 2021; le giornate di degenza totali sono state circa
9000, con una degenza media pro-capite di circa 16 giorni. "In
definitiva", conclude Sparvieri, "si tratta di risultati
ottenuti grazie alla basilare collaborazione fra strutture
territoriali e i reparti Covid ospedalieri e i loro
responsabili".
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