Centonovantasette missioni di
soccorso portate a termine: nel 47% dei casi sono stati
recuperati soggetti illesi o con ferite lievi, mentre sei, pari
al 3,2%, sono stati i decessi. Questi i dati, relativi al 2023,
diffusi dal Soccorso Alpino e Speleologico Abruzzo, ente che
effettua soccorsi tecnici - sanitari e non - in ambiente
montano, in grotta e negli ambienti impervi. Gli interventi
abruzzesi sono pari all'1,6% delle 12.349 missioni portate a
termine in Italia, per un totale di 12.365 persone soccorse, di
cui 7.622 feriti e 491 morti.
Le varie attività, svolte con il Servizio Sanitario Nazionale
- Sistema 118, sono state finalizzate a garantire il soccorso e
l'assistenza immediata ai soggetti infortunati, alle persone a
vario titolo in difficoltà, ai soggetti in imminente pericolo di
vita o a rischio di evoluzione sanitaria, alla ricerca e al
soccorso dei dispersi e al recupero dei caduti.
In Abruzzo, le cause alla base delle 197 missioni di soccorso
ricalcano il trend nazionale: al primo posto la caduta, al
secondo la perdita di orientamento, al terzo posto la generale
incapacità del richiedente aiuto, seguita da malore e
sfinimento. Da diversi anni, gli interventi a supporto di
persone in mountain bike sono in costante crescita, rimanendo
comunque al secondo posto rispetto all'escursionismo e davanti
ad alpinismo, scialpinismo e sci su pista.
Nel 78% dei casi sono stati recuperati uomini, mentre la
fascia d'età segue un trend decrescente a partire dai 40-50, con
quote minori per gli over 50: 40-50 19%; 30-40 16%; 20-30 16%;
60-70 16%; 50-60 14%; 10-20 12%; 70-80 6%; oltre 80 1%.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA