Un nuovo farmaco a bersaglio
molecolare per la terapia oncologica, appartenente alla classe
degli immunoconiugati (ADCs, Antibody-Drug-Conjugates), ottenuti
attraverso il legame chimico di potenti agenti antitumorali ad
anticorpi monoclonali in grado di riconoscere selettivamente
antigeni tumorali, è al centro di due studi recentemente
pubblicati dal gruppo di ricercatori del Dipartimento di
Tecnologie Innovative in Medicina e Odontoiatria dell'università
'D'Annunzio' di Chieti-Pescara, diretto dal professor Gianluca
Sala.
I due studi sottolineano l'importanza della proteina
LGALS3BP nella diagnosi e terapia dei tumori evidenziando le
potenzialità del farmaco 1959sss/DM4 nella medicina di
precisione e terapia personalizzata, ed aprono la strada a
futuri studi sull'uomo con la prospettiva di grandi vantaggi
rispetto ai chemioterapici convenzionali sia in termini di
efficacia sia in termini di tollerabilità. Il farmaco è stato
sviluppato in collaborazione tra la 'D'Annunzio', Mediapharma
srl, nata come spin-off dello stesso ateneo, e l'università
dell'Aquila nel laboratorio diretto dal professor Rodolfo
Ippoliti presso il Dipartimento di Medicina Clinica.
Il primo lavoro è stato pubblicato sulla rivista Molecular
Pharmaceutics, frutto di una collaborazione con i ricercatori
dell'Hunter College e del Memorial Sloan Kettering Cancer Center
di New York. Gli studiosi hanno dimostrato che sia l'anticorpo
nudo 1959 sia l'immunocniugato 1959sss/DM4 marcati con il
radionuclide Zirconio-89 possono essere utilizzati come
traccianti radioattivi per visualizzare tumori esprimenti il
bersaglio molecolare LGALS3BP. Secondo i ricercatori questi
incoraggianti risultati preclinici dimostrano le potenzialità
dell'anticorpo 1959 nell'imaging di precisione, metodica che
permette di valutare in maniera accurata e precoce la presenza
di un tumore.
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