Foto in bianco e nero che portano
i corpi fuori dall'ombra, dando loro materia, nel progetto
interamente in analogico: "Sotto Pelle. Confessioni di corpi non
pre-viste" di Mariachiara Panone, progetto che nasce
dall'interrogativo della possibilità di guardare una foto di sé
e non vedere la solita immagine che si vede riflessa in uno
specchio. La mostra, una trentina di opere, sarà inaugurata
all'Aquila domenica prossima, 23 aprile, alle ore 17, nel
Laboratorio Radici in via Leosini.
"Guardando la propria figura, il proprio corpo attraverso lo
specchio ci si può vedere e percepire in maniera differente
perché a volte si è condizionati dall'idea prevenuta che si ha
di sé. Il corpo è la rappresentazione visiva degli individui, è
la traccia che racconta una parte della vita di chi lo
'indossa'; la storia di ogni persona insieme alle sue
particolarità e caratteristiche". Così l'artista racconta il suo
percorso.
"Ho utilizzato la macchina fotografica analogica eliminando
così ogni possibilità di modifica e perfezionismo per catturare
la purezza del corpo riportandolo nella purezza della fotografia
analogica dove non sei condizionato dal raggiungimento della
perfezione, ma devi affidarti e aspettare per il risultato. Con
il soggetto si instaura una relazione più intima perché deve
affidarsi completamente a ciò che vedo io, non può aggiustare e
capire come rendere migliore il suo aspetto o controllarlo.
'Sotto Pelle' si basa proprio sul lasciarsi andare, perdere il
controllo buttando giù i muri e le insicurezze senza dare
ascolto alle aspettative o al giudizio che diamo a noi stessi
per poi conoscere ogni singolo centimetro di sé, ogni linea ed
ogni ombra come se fosse qualcosa di nuovo, più bello, reale,
senza aver paura di guardarsi ed accettarsi".
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