/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Sequestro illegittimo, causa da 1,4 mln

danni a comune s.vito chietino e ministero

Sequestro illegittimo, causa da 1,4 mln

Polycenter chiede i danni al Comune, Ministero Ambiente e perito

PESCARA, 20 maggio 2019, 15:48

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

La società Polycenter Srl, proprietaria del complesso residenziale 'Caletta Turchino' a Portelle a Marina di San Vito Chietino (Chieti), ha proposto azione civile per il risarcimento del danno patrimoniale, oltre che d'immagine, subiti a causa "dell'illegittimo sequestro penale che ha interessato il fabbricato nel 2012", quantificati in 1,4 milioni di euro. L'atto di citazione è stato notificato al Comune di San Vito Chietino, al Ministero dei Beni Ambientali ed all'ingegnere Enrico De Acetis, l'allora perito della procura di Lanciano. A renderlo noto è il rappresentante legale della società, Alfredo Di Nardo. Nel maggio 2012, con la costruzione in fase di ultimazione dei lavori, la magistratura dispose il sequestro del cantiere per "totale difformità della costruzione rispetto al progetto approvato". Secondo Di Nardo il complesso - situato a ridosso del promontorio del Turchino, dove Gabriele D'Annunzio ha ambientato Il Trionfo della Morte - venne realizzato con tutti i permessi ed autorizzazioni del caso.

La società Polycenter, dopo alterne vicende giudiziarie, al fine di superare l'impasse che aveva inghiottito il complesso, si è vista costretta a demolire la copertura del fabbricato per poi ricostruirla esattamente com'era prima, con autorizzazioni identiche a quelle rilasciate prima del sequestro. La vicenda si è protratta per cinque anni e mezzo e si è conclusa nel 2015 sul piano civile e amministrativo, con la dichiarazione di agibilità del fabbricato ricostruito senza oneri comunali aggiuntivi ed in maniera identica a quello demolito e nel 2017 sul piano penale, con la piena assoluzione degli imputati, gli ingegneri Alfredo e Mariateresa Di Nardo, patrocinati dagli avvocati Alberto Paone e Alfonso Ucci, da parte del Tribunale di Lanciano, perché il fatto non sussiste.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza