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Bussi: Gerardis, ora Abruzzo ha strumenti per bonifica

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Bussi: Gerardis, ora Abruzzo ha strumenti per bonifica

Avvocato Stato, con sentenza Cassazione chi ha inquinato paga

PESCARA, 20 ottobre 2018, 14:00

Redazione ANSA

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''L'Abruzzo ora può contare su uno strumento efficacissimo per pretendere da chi ha inquinato la bonifica di quell'area, con vantaggi che tutti possono immaginare per la salute e il benessere del territorio e di chi lo vive: 10 anni di lavoro non sono stati inutili'' Lo si legge nel post di Cristina Gerardis, l'avvocato dello Stato che ha seguito tutto il processo per la mega discarica dei veleni di Bussi sul Tirino (Pescara) a commento delle motivazioni della sentenza della Cassazione.
    La Gerardis spiega che ''La sentenza può definirsi storica, per 4 motivi. Il primo: ha detto che il reato di avvelenamento protegge dalle aggressioni dell'uomo anche le acque di falda, quelle sotterranee, non visibili agli occhi, ma essenziali per l'approvvigionamento idrico. Il secondo: ha confermato che, in quella zona dell'Abruzzo, società della Montedison, per mezzo secolo, hanno causato un disastro ambientale definito come un "accadimento macroscopico, dirompente e caratterizzato per il fatto di recare con sé una rilevante possibilità di danno alla vita o all'incolumità di un numero non individuabile di persone". Lo hanno fatto esercitando l'industria, con il solito inaccettabile scambio tra lavoro e salute, tra denaro e ambiente''.
    L'avvocato dello Stato, che dopo la sentenza del 2014 della Corte d'Assise di Chieti ha svolto anche il ruolo di direttore generale della Regione Abruzzo per due anni, spiega che ''il terzo motivo è che ha definitivamente affermato che il disastro ambientale e l'avvelenamento delle acque possono essere commessi anche "non facendo", minimizzando la gravità della situazione, falsando i dati per tranquillizzare la gente, dando indicazioni di "non spaventare chi non sa". Il quarto: ha accolto nella sede più alta di un processo la mia tesi, che anche negli anni '60 e '70, in Italia, "l'ordinamento conteneva norme volte a tutelare le acque dall'inquinamento e le stesse matrici ambientali", anche se ''gli imputati possono trincerarsi dietro la prescrizione''.
   

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