"Intorno a mezzogiorno ho sentito un
urlo straziante e poi un tonfo". Queste le parole di Giuliano
Salvio, un medico che abita nella stessa palazzina
di Chieti da dove da un balcone domenica è precipitata Marina
Angrilli e si è consumato il primo atto della tragedia finita
poi sul viadotto della A14 con la morte della piccola Ludovica e
del padre Fabio Filippone. Salvio, parlando col Corriere della
Sera, racconta di avere visto Marina Angrilli a terra e di avere
tentato di soccorrerla. "Non c'era nessuno intorno a
lei, solo dopo qualche minuto è arrivato quell'uomo, era
molto nervoso, farfugliava, si teneva le mani tra i capelli e
ripeteva: che sciagura, è caduta dal secondo piano, lei è mia
moglie. Però restava sempre a qualche metro di distanza,
malgrado lei perdesse molto sangue -prosegue il racconto
dell'uomo al Corriere della Sera- Poi, mentre aspettavamo
l'ambulanza, è venuto da me col cellulare in mano e
mi ha detto: 'Ti lascio questo numero, io devo andare a
prendere mia figlia'. Un po' insolito, per un marito a cui è
appena caduta di sotto la moglie".
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