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Restauro a basso impatto visivo per Palazzo Ducale a Venezia

Restauro a basso impatto visivo per Palazzo Ducale a Venezia

Utilizzati ancoraggi ad hoc per resistere al vento

VENEZIA, 18 maggio 2023, 12:43

Redazione ANSA

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È uno dei simboli di Venezia, ammirato e visitato da milioni di persone: Palazzo Ducale, però, come tanti altri monumenti storici, è anche bisognoso di cure per poter resistere al trascorrere dei secoli.
    Per i lavori di restauro, senza imbragare la facciata e nasconderla alla vista e all'obiettivo fotografico di veneziani e turisti, la Pilosio di Tavagnacco, in provincia di Udine, ha progettato e realizzato per l'occasione un sistema integrato che non coprisse, come solitamente accade, l'intera facciata.
    Grazie a dei piani di lavoro elettrici autosollevanti, i tecnici restauratori di Lares hanno potuto operare in sicurezza su centinaia di merli e guglie sulla sommità, sulle facciate che danno sulla piazza e sul molo e sulle finestre gotiche del sottotetto dello storico palazzo di Piazza San Marco. Un'impresa resa possibile grazie all'ingegno dei tecnici dell'azienda friulana, leader nel settore dei ponteggi, casseforme e blindaggi per la costruzione e la manutenzione nel settore dell'edilizia, delle infrastrutture e dello spettacolo.
    Nello specifico, sono stati installati quattro ponteggi elettrici autosollevanti che garantiscono un impatto visivo ridotto, molto inferiore a strutture tradizionali. Ma non è l'unico vantaggio, come ricorda anche Francesco Di Monaco, Responsabile Commerciale Sistemi di Sollevamento Pilosio: "dovendo lavorare in una città particolare come Venezia, con fondamenta fragili, numerosi vincoli e in cui gli spostamenti avvengono via acqua o a piedi, il ponteggio elettrico ha permesso di diminuire il numero di elementi da trasportare.
    Inoltre, permette una minore occupazione di spazi a terra, che è data solamente dalle basi con gruppo motore, consentendo al personale di salire e scendere con i propri attrezzi in maniera veloce, sicura e senza sforzo".
    Non solo, permettendo di regolare l'altezza al centimetro, dà modo ai restauratori di raggiungere i punti su cui intervenire senza dover lavorare in posizioni faticose. Tutto è stato studiato nel dettaglio: ad esempio gli ancoraggi in acciaio inox e speciali resine, sono ridotti al minimo nel numero e, ovviamente, pensati per non danneggiare un manufatto artistico delicato, ma in grado di resistere alle raffiche di vento frequenti in città. O ancora, è stato disegnato ad hoc il piano di calpestio in multistrato marino trattato antisdrucciolo, ben più sicuro per gli operatori del comune metallo in un ambiente ad alto tasso di umidità.
   

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