"Non riconosciamo e respingiamo
in toto la presa di posizione da parte delle Germania sulle
riparazioni dovute alla seconda guerra". Lo ha detto il vice
ministro degli Esteri polacco Andrzej Mularczyk in reazione alla
nota diplomatica nella quale il governo tedesco ha ribadito che
la questione è chiusa e che non ha intenzione di riaprire questa
pagina. Mularczyk, che negli ultimi cinque anni si è impegnato
personalmente, stilando un apposito rapporto, proprio sul tema
delle conseguenze della guerra per la Polonia e che solo di
recente ha avuto la nomina ministeriale si è dichiarato deluso
del fatto che il suo lavoro sia stato messo da parte. "Per
creare rapporti bilaterali con la Polonia, la Germania deve in
modo consapevole prendere atto del passato", ha spiegato il
diplomatico, precisando che a breve Varsavia produrrà una sua
nota proprio in risposta a quella arrivata oggi alla Polonia da
Berlino. "Il racconto delle ottime relazioni polacco-tedesche
adesso possiamo annoverarlo fra le favole", ha aggiunto ancora
Mularczyk in un dichiarazione all'agenzia polacca Pap. Secondo
Krzysztof Sobolewski, il segretario generale del partito al
governo Pis, Varsavia è rimasta "sorpresa dall'arroganza della
risposta tedesca". Intervistato dalla tv Repubblica, Sobolewski
ha rivelato che il governo di destra di Varsavia cercherà di
presentare la questione delle riparazioni in vari fori
internazionali per renderla internazionale. Per il portavoce del
governo Piotr Muller "rifuggire le proprie responsabilità in
tema di crimini di guerra non è il modo migliore per costruire
relazioni diplomatiche". Mularczyk aveva presentato il suo
rapporto lo scorso 1 settembre (ed inviato in una nota
diplomatica a Berlino il 3 ottobre 2022). Nel documento si parla
fra l'altro di danni materiali subiti dalla Polonia,
complessivamente stimati per la somma di 6,2 trilioni di zloty,
pari a 1.300 miliardi di euro.
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