"Uno degli ultimi atti di questa
Commissione europea è emblema dell'approccio sbagliato, nel
merito e nel metodo, con cui sono stati affrontati i temi
cruciali di questa legislatura: il dibattito scaturito dai due
mandati che Von der Leyen ha dato a Enrico Letta e Mario Draghi
per tracciare il futuro di questa Ue evidenzia un problema
principale dell'Ue, il primato della tecnocrazia su politica e
democrazia. Non abbiamo bisogno di report di tecnocrati, ma
abbiamo bisogno che il futuro sia delineato da politici eletti
con un forte mandato popolare. Mi auguro che nei prossimi cinque
anni sia la politica a tracciare il futuro, non persone prive di
un mandato elettorale". Lo ha detto Marco Zanni,
europarlamentare della Lega, presidente del gruppo Identità e
Democrazia, nel suo intervento durante la sessione plenaria del
Parlamento europeo.
"Draghi ha detto che dal 2010 in poi l'Europa ha commesso
errori, nella competitività per cercare di abbassare i salari,
abbinati a politiche fiscali procicliche; secondo lui questi
errori hanno distrutto mercato interno, domanda interna e il
modello sociale che era tra i più avanzati al mondo. Noi queste
cose le abbiamo evidenziate fin dall'inizio: da quindici anni
diciamo che queste scelte avrebbero distrutto l'Europa. Ecco
perché serve ribadire il primato della politica, è troppo facile
dire cose ovvie dopo che i disastri sono stati fatti", ha
aggiunto Zanni.
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