"La mappatura, già prevista in due recenti leggi, è un percorso serio e corretto, riconosciuto come tale anche dalla sentenza della Corte di Giustizia Ue dello scorso 20 Aprile. Essa consentirà una ricognizione puntuale delle concessioni attualmente in essere e delle aree concedibili, una omogeneizzazione dei dati in possesso delle pubbliche amministrazioni e la definizione del criterio della scarsità della risorsa richiamato dall'articolo 12 della Direttiva Bolkestein. Qualsiasi provvedimento di riordino non potrà che muovere dai risultati di questo importante lavoro", conclude Fidanza
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