"Noi - ha aggiunto - abbiamo difeso il governo Draghi perché era una garanzia per l'attuazione del Pnnr in Italia con efficacia e serietà, che è un tema particolarmente sentito a Bruxelles e negli altri Paesi europei perché l'Italia, grazie a noi, è il Paese che nei prossimi tre anni avrà la fetta più grande di questo piano di ripresa, la maggiore quantità di risorse: più di 200 miliardi di euro. Cifre mai viste che possono ridisegnare il Paese. C'è un grande lavoro da fare e serve un governo che non sia in preda all'estremismo della destra nazionalista della Meloni, che allontana l'Italia dai Paesi che contano e che guidano l'Europa, per avvicinarla ai suoi alleati dei governi di destra radicale in Polonia e Ungheria. Dobbiamo essere certi che l'Italia non abbia un governo di destra estrema che non è in grado di affrontare questa sfida perché non ci ha mai creduto, non ha mai voluto sostenere questo impegno, neanche quando era il momento decisivo per il Paese".
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