"Il tutto proprio nel momento in cui l'Ue avrebbe dovuto chiarire di non essere disponibile a tollerare oltre le provocazioni di Erdogan, le sue azioni nel Mediterraneo orientale ai danni di Grecia e Cipro, la sua presenza minacciosa in Libia e in Siria, il supporto ai miliziani jihadisti in Nagorno Karabakh, il sostegno all'Islam politico in Europa. Ci auguriamo che le dichiarazioni del premier Draghi e la solidarietà che sta ricevendo da tutta Europa segnino la strada di una riscossa europea nei rapporti con la Turchia di Erdogan, a partire dal ritiro dello status di candidato all'adesione all'Unione Europea, il cui permanere oggi più che mai appare assurdo e incomprensibile".
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