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Da Cooperazione italiana progetto per accesso a acqua in Marocco

Missione finale di monitoraggio per piano da 4,5 milioni di euro

ROMA, 15 marzo 2024, 14:29

Redazione ANSA

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© ANSA/EPA

È in corso "una missione finale di monitoraggio e valutazione riguardante le attività finanziate dalla Cooperazione Italiana e realizzate dal Ministero marocchino dell'acqua e delle risorse". Lo si apprende da un comunicato diffuso dall'ambasciata italiana a Rabat. Il progetto che vuole migliorare l'accesso alle risorse idriche e ai servizi igienico-sanitari nelle aree rurali della Provincia di Settat e Berrechid si chiama PAGER II e fa parte del Programma nazionale di approvvigionamento di acqua potabile e irrigazione (PNAEPI) 2020-2027.

Così, spiega il comunicato, si punta ad accelerare gli investimenti nel settore idrico al fine di aumentare la fornitura di acqua potabile e irrigua e per rendere il Marocco più resiliente ai rischi e alle perturbazioni climatiche.

"L'Italia è da sempre al fianco degli enti locali per migliorare la fornitura di acqua potabile nelle zone rurali - dice l'Ambasciatore d'Italia a Rabat, Armando Barucco - Questo progetto simboleggia il nostro impegno condiviso per un futuro in cui ogni comunità abbia accesso alle risorse di cui ha bisogno per prosperare, dimostrando la forza e l'efficacia della nostra cooperazione per il benessere di tutti". Secondo Andrea Senatori, direttore della sede regionale dell'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (AICS) a Tunisi, che copre Marocco, Tunisia, Libia e Algeria, "l'azione della cooperazione italiana si è intensificata nel tempo a favore del settore idrico, intervenendo in particolare nelle zone dove le difficoltà di accesso all'acqua sono maggiori". PAGER II si concentra sulle province di Settat e Berrechid, "particolarmente importanti per l'Italia perché sono le regioni di origine di molti migranti marocchini e transnazionali. Grazie al finanziamento italiano, pari a 4,5 milioni di euro, stiamo completando la costruzione di tre torri idriche, una delle quali è estremamente importante poiché sostituirà quella gravemente danneggiata durante il terremoto che ha colpito il Marocco lo scorso settembre".

Nell'ambito delle attività del progetto volte a rafforzare le infrastrutture sanitarie, si legge ancora nel comunicato, "143 scuole e 30 dispensari sono state collegate alla rete di approvvigionamento di acqua potabile e sono state costruite 13 torri d'acqua. Inoltre, sono stati istituiti sistemi autonomi di approvvigionamento e distribuzione dell'acqua nei centri rurali isolati di M'Garto e Ouled Mhamed. Il progetto ha consentito inoltre di organizzare attività di animazione e sensibilizzazione per studenti, docenti, genitori e altri utenti sull'uso corretto e responsabile della risorsa". Il lavoro dell'ingegner Fabrizio Papetti, selezionato dall'AICS per svolgere le attività di monitoraggio e valutazione, durerà fino alla fine dell'anno: "Il Marocco - spiega - è uno dei paesi ad elevato stress idrico e, nell'attuale contesto di scarsità delle risorse idriche, il progetto PAGER II contribuisce a garantire la sicurezza idrica del paese, sia nel breve che nel lungo periodo, e a migliorare l'accesso alle infrastrutture igienico-sanitarie. È per questo motivo, e per garantire un'utile assistenza tecnica al partner marocchino nella fase finale del progetto, che la missione è stata pianificata in tempi così rapidi. Gli ultimi interventi comprendono l'installazione di reti idriche alimentate dall'energia solare e dimostrano che l'attenzione ai temi della sostenibilità e la voglia di miglioramento sono sempre forieri di nuove e più vantaggiose soluzioni, anche in fase di realizzazione. Ci auguriamo che il completamento dei lavori e la cerimonia di chiusura del progetto definitivo possano avvenire entro la fine del 2024". Molto soddisfatto l'ingegnere Badre Mechti, responsabile del Servizio Approvvigionamento Acqua Potabile del Ministero delle Attrezzature e dell'Acqua: "Il progetto è nella sua fase finale e, grazie ad uno spirito di forte collaborazione con il nostro partner italiano, siamo riusciti a realizzare tutte le attività previste. Questa esperienza è stata molto positiva e ha contribuito a migliorare le condizioni di vita della popolazione rurale della provincia di Settat e Berrechid, e come Ministero speriamo di poterla ripetere in futuro".



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