Le opere di Boris Pahor, i
riconoscimenti ricevuti nel corso della vita e alcuni suoi
dattiloscritti saranno esposti in una mostra lui dedicata al
Narodni dom di Trieste.
Il più importante scrittore sloveno con cittadinanza
italiana, morto nel 2022, ritorna così virtualmente nel luogo
che ne aveva, col rogo del 1920, profondamente segnato la vita e
la scrittura. L'allestimento è già stato ospitato dal Parlamento
europeo e dal Parlamento della Repubblica di Slovenia. La tappa
triestina sarà inaugurata il 13 settembre alle 18.30, alla
presenza del figlio Adrijan Pahor.
L'idea di allestire la mostra è dall'europarlamentare sloveno
isontino Matjaž Nemec con il sostegno delle leghe associative
Skgz ed Sso e con la partnership fra i quotidiani Primorski
dnevnik e Primorske novice. L'iniziativa è curata dalla
Cooperativa Kulturni dom Prosek-Kontovel, a cui è affidata la
biblioteca dello scrittore, e dalla lega delle associazioni
culturali slovene (Zskd) nell'ambito del festival della cultura
slovena in Italia Slofest.
L'esposizione - spiegano i promotori - offre al pubblico
l'opportunità di prendere visione delle opere di Boris Pahor,
della traduzione di Necropoli in varie lingue, delle traduzioni
in italiano dei suoi romanzi, dei riconoscimenti ricevuti e
delle onorificenze più prestigiose conferitegli, di alcuni suoi
effetti personali e dei dattiloscritti che lo scrittore ha
voluto donare alla biblioteca intitolata a suo nome a Prosecco.
Nel corso dello Slofest, dal 15 al 17 settembre, la mostra
sarà visitabile dalle 10 alle 18, mentre nelle due settimane
successive rimarrà aperta da lunedì a venerdì dalle 10 alle 13 e
dalle 16 alle 19.
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