Così il presidente del parlamento europeo David Sassoli all'evento su donne, lavoro e pandemia organizzata in occasione della giornata internazionale delle donne. "La pandemia di covid-19 non soltanto ha consolidato le ingiustizie e le diseguaglianze già presenti nelle nostre società, ma rischia di cancellare decenni di conquiste delle battaglie delle donne europee sul diritto al lavoro, alla condivisione, alla autonomia nelle relazioni, al rispetto e al diritto delle proprie scelte nelle relazioni affettive - ha aggiunto - Il Covid e la sua crisi rischiano di mettere in discussione tutto questo". Sassoli ha poi affermato che "le organizzazioni dei diritti delle donne, le ong, la società civile e il mondo accademico ci dicono che le misure adottate dai governi per contenere la diffusione del virus hanno molto spesso acuito il divario di genere in termini di disoccupazione, peso del lavoro domestico, sicurezza finanziaria e autonomia personale delle donne".
Secondo Sassoli "possiamo combattere questa pandemia soltanto se metteremo le donne, le ragazze e le bambine al centro della nostra risposta", ricordando poi che "nel negoziato sul Qfp si è insistito affinché la parità di genere e la dimensione di genere fossero priorità centrali nel bilancio settennale della Ue".
Il presidente del Pe ha poi messo l'accento sulla uguaglianza salariale, "uguale salario per uguale lavoro, un principio che è sancito dai nostri trattati ma nel 2021 ancora vive vive nella società e negli ordinamenti nazionali una fortissima disparità di trattamento economico e salariale", e "questo non è più accettabile".
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