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Allattando al seno si riduce il rischio di ipertensione in menopausa

Però non vale se si è in sovrappeso

Redazione ANSA ROMA

 L'allattamento al seno ha molti benefici oltre che per i bebè anche per le mamme: tra questi anche la riduzione del rischio di sviluppare pressione alta dopo la menopausa, anche se questo vale un po' meno per coloro che sono in forte sovrappeso. A evidenziarlo è uno studio della Ewha Womans University, in Sud Corea, pubblicato sulla rivista American Journal of Hypertension. Le donne che allattano di più (anche bambini diversi) e per più tempo vedono ridursi il rischio di ipertensione. Lo studio ha analizzato i dati relativi a 3.119 donne in menopausa, non fumatrici e di età pari o superiore ai 50 anni, nell'ambito di un'indagine sulla salute e la nutrizione in Corea del 2010-2011. Un numero maggiore di bambini allattati al seno e una maggiore durata dell'allattamento al erano associati a un minor rischio di pressione alta, seppure con un effetto più mitigato per coloro che erano in sovrappeso. In particolare, nel gruppo 'limite' col più alto del numero di bambini allattati al seno (da 5 a 11) emergeva un rischio inferiore del 51% di ipertensione rispetto a quello con il numero di bimbi più basso (da 0 a 1). Inoltre, il gruppo che si collocava al massimo dei giorni di durata di allattamento al seno (da 96 a 324 mesi) mostrava un rischio inferiore del 45% di ipertensione. Il metabolismo materno (ad esempio, legato ad accumulo di grasso e resistenza all'insulina) secondo gli studiosi può essere "ripristinato" dall'allattamento dopo la gravidanza, che diminuisce il rischio di malattie legate all'obesità. In secondo luogo, il rilascio dell'ossitocina stimolato dall'allattamento al seno può essere associato al ridotto rischio di queste malattie. (ANSA).
   

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