(ANSAmed) - RABAT, 18 APR - Il Marocco ha raggiunto
un'aspettativa di vita di 77 anni, secondo le proiezioni
dell'Alto Commissariato per la Pianificazione (Hcp). Prima, fino
a 10 anni fa, era di 74 anni. Una progressione che si spiega in
parte per il calo dei tassi di mortalità e per il continuo
miglioramento delle condizioni di vita, ma anche per l'aumento
del numero di strutture sanitarie in tutto il Paese. Il rapporto
dell'HCP spiega che i grandi ospedali sono passati da 155 nel
2012 a 178 nel 2020; il numero totale di posti letto è aumentato
da 33.000 a 38.000. Allo stesso tempo, il numero di centri
sanitari e cliniche specializzate ha registrato un aumento delle
infrastrutture sanitarie. Nonostante questi progressi, il
rapporto evidenzia le disparità regionali e la carenza di
personale qualificato. La densità di medici e paramedici rimane
bassa, con rispettivamente 7,5 e 9,7 professionisti ogni 10.000
abitanti nel 2020. Inoltre, queste risorse sono distribuite in
modo disomogeneo, con alcune regioni come Rabat-Salé-Kénitra e
Casablanca-Settat che sono più dotate di altre, come
Drâa-Tafilalet e Guelmim-Oued. Il governo ha stanziato più fondi
al settore sanitario, nella speranza di migliorare l'accesso
alle cure per l'intera popolazione. Il bilancio sanitario è
passato da 13,8 miliardi di dirham nel 2012 a 19,5 miliardi nel
2020. (ANSAmed).
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