(ANSA) - TRIESTE, 15 SET - Acidificazione, impoverimento di
ossigeno, di sostanze nutrienti e di microrganismi planctonici
alla base delle catene alimentari: fenomeni che
caratterizzerebbero il Mar Mediterraneo alla fine di questo
secolo, secondo un nuovo studio condotto dall'Istituto Nazionale
di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale - Ogs con la
Fondazione Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici -
Cmcc. "La nostra ricerca valuta l'impatto dei cambiamenti
climatici sugli ecosistemi marini mediterranei tra metà e fine
21/o secolo utilizzando proiezioni ad alta risoluzione dello
stato fisico e biogeochimico del bacino", riferisce Marco Reale,
coautore dell'articolo, pubblicato su Biogeoscience. "Il Mar
Mediterraneo è stato identificato da diversi studi come un
hotspot del cambiamento climatico. Noi ci siamo chiesti come
risponderanno gli ecosistemi marini e abbiamo cercato di dare
una risposta attraverso simulazioni numeriche". Il gruppo di
ricerca ha analizzato la risposta degli ecosistemi marini a due
diversi scenari di emissione di CO2, "impiegando modelli
matematici ad alta risoluzione", sottolinea Tomas Lovato del
Cmcc, coautore dello studio. Lo scenario peggiore simula una
crescita ininterrotta di concentrazione di CO2 nell'atmosfera
fino a 1200 ppm (parti per milione) a fine secolo. Quello più
ottimistico prevede un taglio di emissioni e una stabilizzazione
della CO2 atmosferica intorno a circa 500 ppm. Entrambi
prospettano un Mediterraneo più caldo e caratterizzato da un
calo generale del contenuto di nutrienti e ossigeno negli strati
superficiali e intermedi del bacino. Inoltre, a causa
dell'assorbimento di CO2 dall'atmosfera, la colonna d'acqua
diventerà più acida, in linea con le proiezioni su scala
globale. "I cambiamenti previsti - continua Reale - saranno più
intensi nello scenario di emissione peggiore e nella parte
orientale del bacino, meno influenzata dagli scambi d'acqua allo
stretto di Gibilterra. Nello scenario più ottimistico, alcune
variabili dell'ecosistema marino mostreranno invece una tendenza
per la seconda metà del secolo a recuperare lo stato che avevano
all'inizio del 21/o secolo". Un risultato che supporta l'idea
che la riduzione delle emissioni di CO2 sarebbe efficace nel
limitare gli effetti del cambiamento climatico. (ANSA).
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