- E' un viaggio nella memoria gustativa di chi è cresciuto con la cucina romana e al contempo uno stimolo a scoprirne sapori autentici quello proposto dallo chef Dino De Bellis approdato, dopo una felice esperienza nell'enoteca regionale Vyta di Via Frattina, a Epos, il bistrot dell'azienda vitivinicola Poggio Le Volpi con sede a Monte Porzio Catone e vista su tutta Roma. Un locale con arredi e pareti coi colori delle terra fa da cornice, sotto la direzione di Rossella Macchia, una delle "Donne del vino del Lazio", a una proposta di ristorazione che vive di territorio, dalle produzioni locali alle preparazioni e ricette, dalle polpette di bollito al coniglio ripieno, ma che sa ben sposare altre tipicità, come avviene nei ravioli d'anatra e caciocavallo podolico.
Un assaggio di pizzaiola cruda rievoca il padellino di mammà dove si andava a fare la scarpetta a merenda, così come la focaccia all'uva segna la festosa accoglienza. Piatto iconico di De Bellis è la Gricia Aromatica, dove oltre al pecorino e al guanciale sono protagoniste le cipolle rosse caramellate, con pomodorini confit e polvere di caffè, in sostituzione del pepe.
Una romanità che nel menu del nuovo anno troverà ancora più voce con la proposta di animelle e trippa fritta, secondo quanto sta trapelando in cucina. Quel che certo è la costante attenzione alle materie prime, tantopiù in uno dei templi delle frollature estreme per la carne, la stagionalità, i piccoli produttori, e la creatività di buon senso dello chef De Bellis che non sembra puntare su fuochi d'artificio ma sul superare la prova del tempo con piatti di qualità indiscussa. Pesca ad esempio dalla tradizione il pre-dessert "al contadino non far sapere", ovviamente a base cacio&pere, e celebra l'autunno il gustoso dessert di castagne e cachi.
Un must, dalle bollicine Asonia Frascati Brut Metodo Classico 2016 allo strepitoso, ma ahinoi prodotto in pochissimi esemplari, Cannellino Frascati Docg Bianco Dolce 2016, il felice abbinamento con l'ampia gamma di vini Poggio Le Volpi con l'implicito invito ad affacciarsi tra i filari circostanti nella tenuta di Felice Mergè. Un hub del gusto castellano per, sottolinea Rossella Macchia, "una cucina gourmand che deve essere per tutti" con divagazioni enologiche in Puglia dove ha sede "Masca del Tacco", azienda vinicola anch'essa di Felice Mergè.
Numerose poi le etichette estere nelle carta dei vini per pasti senza tempo: qui si apprende chiacchierando. Per scoprire, ad esempio, che il coltello ideale ha la lama a bisturi mentre è da bandire quella seghettate perché sfibrerebbe una carne particolarmente tenera e burrosa.