'Amazing Grace' è il titolo di un leggendario album di Aretha Franklin, realizzato con il Southern Community Choir e il reverendo James Cleveland nella New Temple Missionary Baptist Church a Los Angeles. Era il gennaio del 1972. Ora un film, firmato da Alan Elliott (ma i materiali sono di Sidney Pollack), e presentato in chiusura al festival di Berlino 2019, racconta il ritorno della regina del gospel da dove era partita, ovvero da quella chiesa dove Aretha e le sue due sorelle, Carolyn ed Erma, intrattenevano i fedeli del padre, il famoso predicatore battista C.L. Franklin. E questo prima che la cantante diventasse un'icona del soul e del R&B e quando aveva già all'attivo brani come Respect, I Say a Little Prayer, (You Make Me Feel Like a) e Natural Woman.
Nel documentario tanti brani di questo album (il diaco gospel di più successo di tutti i tempi), tra cui una straordinaria versione di 11 minuti di Amazing Grace, ma anche Never Grow Old, la straordinaria Wholy Holy e la corale Climbing Higher Mountains. Oltre la voce straordinaria di Aretha (lo Stato del Michigan l'ha dichiarata "una meraviglia della natura") nel documentario il contesto parla ancora con più forza. Si vede infatti un pubblico scatenato che si alza, balla, urla e mima le frasi delle canzoni-preghiera al ritmo incessante della musica estatica dell'orchestra e, da contraltare, un coro altrettanto anarchico, stranamente seduto e che, di volta in volta, si muove all'unisono e poi, subito dopo, si ritrova in preda al più sfrenato individualismo. Nel concerto compare poi il padre della cantante, C.L. Franklin, predicatore e grande voce gospel e, a sorpresa, due giovanissimi Mick Jagger e Charlie Watts dei Rolling Stones in città per registrare l'album Exile On Main Street.
Ecco la prima strofa di Amazing Grace: "Incredibile grazia, dolce suono che ha salvato un disgraziato come me...Ero perso ma ora mi sono ritrovato, ero cieco, ma adesso vedo"...".