La Camera Nazionale della moda e i suoi soci "sono impegnati da tempo a rendere la filiera italiana resiliente, equa e tutelante su tutti i fronti. E' un processo complicato che richiede tempo. Non ci sono soluzioni facili ma con il nostro Tavolo di Lavoro sulla Sostenibilità abbiamo già ottenuto concreti risultati e continuiamo a implementare soluzioni costruite su fatti in un'ottica di sistema".
Dopo l'inchiesta del New York Times "Inside Italy's Shadow Economy" sul lavoro irregolare nella filiera della moda italiana la Camera della Moda sottolinea quanto si sta facendo. "L'ultima statistica sul lavoro irregolare risale al 1973. L'unica statistica recente citata è di Tafia Toffanin, autorrice di Fabbriche Invisibili che stima che "attualmente ci sono da 2.000 a 4.000 lavoratori irregolari nella produzione di abbigliamento". "Se si considera il contesto di una grande industria, che impiega 620.000 persone in 67.000 aziende, emerge chiaramente - fa notare la Camera - come i lavoratori irregolari rappresentino un'anomalia. Il nostro dato statistico ottimale sarebbe ovviamente pari a zero, tuttavia questo scenario dimostra che stiamo affrontando positivamente questo problema. Le statistiche più recenti suggeriscono infatti che il numero di lavoratori irregolari è calato del 16% dal 2010 al 2015. Tra tutti i settori che hanno cercato di affrontare questo tema, quello della moda di lusso in Italia ha ottenuto i migliori risultati". A Milano i Green Carpet Fashion Awards Italia sono il segno di un'importante azione nel nostro settore che si inserisce - conclude la Camera - all'interno di un movimento globale per la sostenibilità"