La Fondazione Giorgio Cini di
Venezia è stata selezionata, insieme ad altre 18 istituzioni
internazionali, dalla Getty Foundation di Los Angeles
nell'ambito del programma The Paper Project: Prints and Drawings
Curatorship in the 21st Century, che sovvenziona progetti di
formazione, curatela, catalogazione di materiali grafici. Grazie
al contributo ricevuto, verrà realizzata, nel 2023 ai Musei
Civici di Pavia, una mostra su parte dei materiali schedati
nell'Atlante delle xilografie italiane del Rinascimento.
L'archivio digitale - a cura di Laura Aldovini, David Landau
e Silvia Urbini - pubblicato online dall'Istituto di Storia
dell'Arte della Fondazione Cini nel 2020, rintraccia, studia e
cataloga le xilografie su fogli sciolti e le matrici a partire
dai primi esemplari noti dell'inizio del Quattrocento fino al
1550 circa. Le xilografie - e le matrici lignee da cui derivano
-, sono fra i materiali meno studiati della grafica italiana del
Rinascimento. Altre tecniche a stampa, come i bulini e le
acqueforti, erano a partire del secondo decennio del sedicesimo
secolo spesso destinate a riprodurre disegni e opere di artisti
noti, ovvero sono 'stampe di riproduzione': ad esempio, grande
fu la fortuna di stampe derivate da opere di Raffaello Sanzio.
Le xilografie invece sono quasi sempre 'stampe di invenzione',
ovvero opere disegnate da un artista noto - come Tiziano
Vecellio - o anonimo, specificamente per quella stampa, senza
riferimento ad un'altra opera esistente.
L'archivio digitale realizzato dall'Istituto di Storia
dell'Arte della Fondazione Cini si propone di colmare questa
lacuna: è come una sorta di meta-museo destinato alla xilografia
italiana del Rinascimento, dove sono raccolte, catalogate e
mostrate le opere conservate nelle istituzioni nazionali e
internazionali e nelle collezioni pubbliche e private che le
conservano.
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