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Captain Volkonogov, tra Stalin e redenzione

Captain Volkonogov, tra Stalin e redenzione

In concorso al Lido per la Russia il film di Merkulova e Chupov

VENEZIA, 08 settembre 2021, 14:05

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Ancora violenza, torture e politica in questa edizione della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia ormai al rush finale (si chiude sabato). In CAPTAIN VOLKONOGOV ESCAPED dei coregisti e coniugi Natasha Merkulova e Aleksey Chupov troviamo tutto questo in salsa russa e con un animo esattamente diviso tra Gogol e Dostoevskij. Siamo nel pieno dell'Unione Sovietica staliniana, ovvero nel 1938, quando bastava un sospetto per scomparire dentro una fossa comune. Qui il capitano del servizio di sicurezza nazionale, Fedor Volkonogov (Yuriy Borisov, più che un attore una maschera), fa più che bene il suo lavoro di persecutore di possibili dissidenti. Atletico, inossidabile, apprezzato dal suo comandante e dai suoi colleghi, sembra essere quasi un supereroe con la sua singolare divisa, una tuta con pantaloni rosso fiamma. Ma a un certo punto della sua vita, entra con forza in Fedor l'anima russa nella sua quintessenza: ovvero si trova a fare i conti con colpa e redenzione. Dopo essere stato accusato di un crimine che lo mette in fuga, si ritrova non solo inseguito dai suoi stessi ex colleghi, ma deve fare i conti anche con un avvertimento che viene direttamente dall'aldilà.
    Questo il messaggio: "sebbene tu sia destinato all'inferno e a tormenti eterni, hai ancora una possibilità di cambiare il tuo destino ed essere accettato in paradiso, a patto che ti penta e almeno una persona ti conceda un perdono sincero". Fedor parte così allora alla ricerca della sua assoluzione, senza però avere alcuna idea delle prove che dovrà affrontare in un simile percorso.
   

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