Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Vigas, l'assenza del padre genera dittature

Vigas, l'assenza del padre genera dittature

Il regista venezuelano porta in concorso a Venezia 'La Caja'

VENEZIA, 06 settembre 2021, 17:14

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

Un film sull'assenza del padre e sull'identità che in America Latina è una cosa tanto comune quanto politicamente importante capace, com'è, di generare dittature. Almeno la pensa così Lorenzo Vigas, in concorso quest'anno alla Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia con LA CAJA.
    Il film è ambientato a Chihuahua, una delle regioni più pericolose del Messico. Qui si svolge la storia di Hatzín (Hatzín Navarrete), un adolescente piuttosto inquieto di Città del Messico che si mette in cammino per recuperare i resti del padre rinvenuti in una fossa comune. Il racconto inizia proprio con lui, indio con tanto di faccia di pietra, che batte ossessivamente il piede sull'autobus che lo sta portando a destinazione. Arrivato al centro che raccoglie i resti dei desaparecidos, gli viene consegnata un piccola cassetta di metallo con quello che resta del padre. Ma Hatzin ha un problema: arrivando sul posto ha visto un uomo del tutto somigliante al padre. Così comincia a perseguitare questa persona (Hernãn Mendoza) che seleziona, con grande cinismo, i lavoratori per le molte fabbriche di abbigliamento 'fake' della zona, tutti vestiti poi venduti negli Stati Uniti. Il criterio è quello di trovare persone docili, affidabili e che non creino problemi. In quest'ultimo caso li si fa sparire. Ma per Hatzin, che diventa poco a poco suo assistente e braccio destro, la gioia di aver ritrovato il genitore è così grande che non sta troppo a guardare per il sottile sulla sua etica, anzi inizia pure ad imitarlo. Ma fino a che punto il ragazzo, a cui è rimasta solo una nonna, passerà sopra a tutto quello che vede?
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza