(ANSA) - VENEZIA, 03 MAR - Potrebbero essere gli ultimi
giorni di 'zona gialla' per il Veneto. "Da qualche giorno c'è
un aumento dei casi - conferma Luca Zaia - Abbiamo parametri
che indicano il rischio di un passaggio alla zona arancione da
venerdì". A preoccupare la Regione è l'aumento dell'indice Rt,
attualmente a 0,95-0,94. Il nuovo dato settimanale lo si attende
non sotto l'1. E oltre alla diffusione del contagi, sono anche i
numero degli ospedali a segnalare che la situazione va verso il
peggioramento: l'ultimo report parla di 22 nuovi ricoveri in
area non critic (sono 1.194 i letti occupati) e 10 ingressi in
terapia intensiva, con 155 ricoverati totali. I nuovi casi Covid
sono 1.272 nelle ultime 24 ore, con il totale a 336.750, e si
contano 17 vittime, per un dato complessivo di 9.891.
La campagna vaccinale prosegue senza grosse accelerazioni:
sono 118.383 le persone che hanno completato il ciclo vaccinale
anti-Covid; in tutto le dosi inoculate sono 356.833, e 238.5050
coloro che ne hanno ricevuta una. Le dosi disponibili sono
complessivamente 564.020.
La novità nel controllo del contagio sta nel fatto che la
Regione ha deciso da oggi il monitoraggio comune per comune
dell'incidenza del virus sulla popolazione. Questo per
intervenire eventualmente "in maniera più chirurgica",
soprattutto per la chiusura mirata delle scuole in caso di
cluster. L'incidenza del virus infatti - uno dei parametri
fissati dal nuovo Dpcm per consentire stop localizzati anche in
aree gialle o arancioni - non è uniforme sul territorio. In
questa fase quello regionale è poco sopra i 142 casi per 100.000
abitanti, ma vi sono aree, come Padova, dove il tasso è 198 casi
su 100.000. Da qui, ha spiegato il governatore Luca Zaia, la
scelta di monitorare l'incidenza nei singoli comuni, per poter
eventualmente decidere le chiusure dei plessi, in accordo
sindaci, nell'eventualità che si superino i 250 casi per 100.000
abitanti.
Il governatore Zaia è tornato a ribadire le proprie
perplessità sulla gestione della scuola. "Sulla scuola - ha
detto - avrei fatto un fermo prudenziale". "Per il resto - ha
aggiunto, riferito al nuovo Dpcm - non mi aspettavo di più. E'
stata fatta questa scelta che toglie la prudenzialità. Ma è
innegabile che esistono dei focolai scolastici. La scuola non ha
nessuna responsabilità e chiudere sarebbe una sconfitta. Chi
protesta per eventuali chiusure, ha ragioni da vendere. Ma di
fronte a questa pandemia c'è l'obbligo di essere obiettivi.".
(ANSA).