'Nuevo Orden' di Michel Franco,
più che un film distopico, sembra un'opera sul domani, sui
possibili scenari del dopo-Covid. Questa è la sua grande forza.
Annunciato come un film in concorso da tenere sott'occhio in
questa 77/a Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica che si
chiude sabato 12 settembre, ha confermato la sua forza mostrando
allo stesso tempo la nascita spontanea e violenta in Messico (ma
potrebbe essere ovunque) di una guerra tra ricchi e poveri, la
relativa legittima repressione e, infine, la presa del potere da
parte dei militari.
Tutto inizia con un matrimonio dell'alta borghesia messicana
dove la ricchezza è dappertutto. Che qualcosa non va lo si
capisce subito, perché la raffinata padrona di casa è
ossessionata dal fatto di poter veder uscire dell'acqua verde
dai suoi rubinetti. Verde è infatti il colore del movimento
rivoluzionario che da tempo impazza nel paese, tanto che ai tg
si leggono bollettini come questo: "Oggi nel paese ci sono stati
58 saccheggi in più della settimana scorsa".
Insomma in città è guerra e questa guerra è arrivata fin
dentro il matrimonio. Un commando irrompe nella casa e uccide,
saccheggia, minaccia, rapisce a scopo di ricatto la novella
sposa (Naian González Norvind).
Chi sta dall'altra parte della barricata non è certo
migliore. Una parte dell'esercito ha fatto del rapimento una
industria. Catturati, i rampolli più ricchi della città vengono
ammassati in un hangar, spogliati, numerati con un pennarello
sulla fronte, violentati e umiliati in tutti i modi.
"Nuevo Orden propone una visione distopica del Messico, che
tuttavia si discosta solo leggermente dalla realtà - spiega il
regista di questo film che sarà distribuito in Italia da I
Wonder Pictures- . Questo lavoro vuole essere un monito: se la
diseguaglianza non viene risolta civilmente e se le voci del
dissenso vengono messe a tacere, ne deriva il caos".
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