QUO VADIS, AIDA? di Jasmila
Zbanic, film in concorso in questa 77/a edizione della Mostra
Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, ci porta con
grande efficacia nell'orrore della guerra dell'ex Jugoslavia ed
esattamente in una tragedia, quella di Srebrenica: protagonista
una donna, una sorta di Anna Magnani, pronta a combattere per
marito e figli come una leonessa.
A questo si aggiunga una delle scene più strazianti mai viste
in una sala buia: il riconoscimento da parte dei familiari delle
vittime, compresa Aida (una straordinaria Jasna Djuricic), dei
loro resti (ossa e qualche frammento di vestito) in un'enorme
sala dove decine di scheletri sono stesi ordinatamente. E c'è
chi riconosce e si dispera.
Il film, applaudito a fine proiezione stampa dagli addetti ai
lavori, racconta come nel luglio del 1975 Aida, traduttrice
dell'Onu che vive col marito e i suoi due figli, sia convinta di
essere al sicuro nel campo base delle Nazioni Unite dove lavora
anche per i suoi stretti contatti con gli altri gradi della base
di Srebrenica. Una base dove hanno trovato rifugio anche
centinaia di cittadini d'etnia bosgnacca (bosniaci mussulmani),
ma quando la pressione dell'esercito serbo sul perimetro si
intensifica e arriva sul campo il feroce generale Ratko Madlic,
soprannominato il "macellaio della Bosnia",Aida dovrà trovare la
forza per salvare se stessa e la sua famiglia dal massacro.
Combatterà con tutte le sue forze.
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