Un salto che l'ha resa grande per
sempre. Sono passati 40 anni, era il 26 luglio 1980, da quando
Sara Simeoni regalò all'Italia il secondo titolo olimpico al
femminile nell'atletica opo quello di Ondina Valla targato
Berlino '36: una giornata storica, erano i Giochi del
boicottaggio, sul podio niente inno di Mameli e la l'allora
27enne saltatrice di Rivoli intonò le note di 'Viva l'Italia' di
Francesco De Gregori, coronando un sogno che inseguiva da otto
anni prima. Alle Olimpiadi di Monaco '72, su spinta del
presidente del Coni Giulio Onesti che aveva chiesto di portarla,
la Simeoni chiuse al sesto posto, migliorando di cinque
centimetri il suo personale. A Montreal nel '76 il primo podio a
cinque cerchi, l'argento alle spalle della tedesca dell'est
Rosemarie Ackermann. Nel 1978, due anni prima di Mosca, il salto
che la porta al record del mondo: Simeoni sale fino a 2.01,
abbattendo il muro dei due metri, Sempre in quella estate vinse
il titolo europeo a Praga eguagliando il suo record. Si
preparava la strada per la gloria a Mosca: ai Giochi la
campionessa azzurra in finale, nonostante la pioggia e la paura
che sembrava averle bloccato le gambe, tira fuori dal grinta da
numero uno: la Simeoni rinunciò a 1,88, chiedendo la misura
successiva a 1,91 mt., che superò in scioltezza. Successivamente
l'asticella salì a 1,94 mt: a sorpresa fuori la Ackermann,
avanti Simeoni e Kielan al primo tentativo e Jutta Kirst al
secondo. La gara si decise a 1,97 mt. Le tre contendenti
sbagliarono il primo tentativo, mentre, nel successivo, solo
l'azzurra riuscì a superare l'asticella. Oro, una medaglia
storica lontana 40 anni ma sempre viva. E sono stati tanti che
sulla pagina social della campionessa hanno voluto celebrare
questa data.
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