Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Patriot, la scuffia che ha cambiato la Coppa

Bilancio del primo weekend della Prada Cup: tanti colpi di scena

Responsabilità editoriale Saily.it

LUNA ROSSA, CONTINUA LA TEORIA DEI PAREGGI... - Due regate per Luna Rossa, una persa con Britannia di Ineos UK (con un po' di sfortuna e gara ripetuta), una vinta con Patriot di American Magic (dopo il drammatico incidente degli statunitensi). Prada Cup apertissima, gerarchie rivoluzionate dalla World Series. Ma adesso tutti gli occhi, le analisi, le preoccupazioni, le speranze, sono per New York: è corsa contro il tempo per tornare in acqua. La conferenza stampa di Therry Hutchinson

 

Prime tre giornate e dodici regate della Prada Cup, l'ultimo giorno si chiude col "botto", la clamorosa scuffia di Patriot, che finisce per essere l'evento del giorno, della settimana, del mese di Coppa America. Un incidente grave che per fortuna non ha avuto conseguenze sulle persone, come purtroppo ne ha avute sulla barca di New York. Un buco sullo scafo, probabili delaminazioni, forse problemi strutturali. La barca ha rischiato di affondare nell'Hauraki Gulf, ricordando la scena terribile di un'altra barca di Coppa America inabissatasi in pochi minuti. Stavolta è andata meglio, grazie a decine di gommoni e barche assistenza del Comitato di regata, di COR, del team USA e degli altri team, sono state azionate pompe per estrarre l'acqua dallo scafo e messi galleggianti d'aria da prua a poppa, oltre che in testa d'albero.

Patriot è tornata alla base col buio della sera ed è stata subito portata in cantiere. Ora ci si chiede se American Magic sarà in grado di correre il secondo weekend della Prada Cup, che concluderà il terzo e quarto Round Robin, da venerdi 22 a domenica 24 la prossima settimana. Sarà un'impresa se in quattro giorni agli americani riusciranno a rimettere in sesto la loro barca. Più probabile che riescano a farlo in tempo per la semifinale Prada Cup che inizia venerdi 29 gennaio, tra undici giorni. Qualora non dovessero correre i restanti Round Robin, resterebbero in gara solo Luna Rossa e Ineos, con gli inglesi che ripartono da 4 vittorie contro le 2 di Luna Rossa. Il primo in classifica accederà alla finale Prada Cup di febbraio, contro il vincente della semifinale tra gli altri due team.

Di più: la dinamica e le conseguenze della scuffia hanno provocato ripercussioni nel backstage dell'America's Cup. Dopo aver verificato che con 8 nodi di vento queste barche fanno tenerezza, si è passati all'estremo opposto: con 25 nodi fanno spavento. 

COME SI E' ROVESCIATO PATRIOT - La dinamica dell'incidente, chissà quante volte vista e rivista, esaminata e ripensata nei debriefing del team USA e non solo. E' l'ultimo gate di bolina, poi la poppa finale verso l'arrivo, Patriot conduce su Luna Rossa con oltre 800 metri di vantaggio. Arriva al gate dalla layline di sinistra e invece di poggiare dolcemente verso la boa di destra e fare una poggiata graduale e più sicura, la manovra che si adotta il più delle volte al gate di bolina, decide di virare in boa e poggiare subito dopo la virata. Una manovra già difficile di per sè, e particolarmente rischiosa in foiling. Il vice-timoniere di Patriot, l'inglese Paul Goodison, ripete a gran voce più volte "sarà una manovra difficile, molto difficile, attenzione..." Non fa in tempo a dirlo che le cose precipitano: arriva un rafficone (si è corso sotto temporali e vento tra 20 e 25 nodi) che fa partire la barca, e poi la volante di sottovento non si molla: il combinato disposto delle due cose fa imbizzarrire Patriot. La prua si alza e tutta la barca decolla letteralmente in modo impressionante, altissima, per poi fermarsi e ricadere in acqua con estrema violenza, e quindi piegarsi su un lato e scuffiare.

Gli attimi di paura per l'equipaggio si stemperano presto perchè la telecronaca inglese conferma presto che tutti sono sani e salvi, ma poco dopo si apprende che la barca è piena d'acqua, per un danno allo scafo, ancora non identificato. Il team annuncia via radio l'attivazione dell'emergency management plan, delle procedure che tutte le squadre hanno implementato per affrontare questo e altri tipi di emergenze. L'On Water Operations Centre e la stessa Guardia Costiera sono in stand-by.

Appare chiaro una volta raddrizzata la barca che lo scafo resta semi sommerso, pieno d'acqua. Appare chiaro che lo scafo di Patriot è danneggiato gravemente, prima che appaiano le foto in cantiere (nella tarda serata di Auckland) che mostrano un grosso buco sulla chiglia largo almeno un metro. Secondo le prime ricostruzioni, nel brusco atterraggio sbattuto sull'acqua dopo l'impennata, si sarebbe staccato un pezzo dell'attrezzatura idraulica dei foil-arm, o secondo altri le batterie che alimentano il sistema, sfondando lo scafo e provocando la via d'acqua. Nei video si coglie la sensazione che per lunghi minuti l'equipaggio sulla barca rovesciata sia sotto shock. I soccorsi comunque arrivano e c'è anzi una gara di solidarietà per aiutare American Magic. Alla fine di molte ore di affannosi tentativi di tenerla a galla, Patriot viene riportata alla sua base a terra issata su una chiatta. E' annunciata per lunedi mattina (ora neozelandese, la serata in Italia) una conferenza stampa di Terry Hutchinson che "aggiornerà sui programmi del team".

IL VIDEO CON GLI HIGHLIGHTS DEL DAY 3 DELLA PRADA CUP CON LA SCUFFIA DI PATRIOT, QUI

La comunità dell'America's Cup è abbastanza colpita dall'accaduto e sportivamente tutti sperano che Patriot possa tornare in regata prima possibile e in tempo per concorrere alla Prada Cup e alla sfida finale con i neozelandesi.

Nel frattempo serpeggia preoccupazione tra i challenger: la durezza dei confronti di questa Prada Cup, se da un lato favorisce la crescita tecnica e le prestazioni delle barche, dall'altro rischia di logorare scafi e elementi dell'attrezzatura, che hanno già mostrato di essere particolarmente delicati.

E LUNA ROSSA INTANTO... - Su Luna Rossa che assiste alla scuffia, si vede e si sente soprattutto Checco Bruni, sempre più leader a bordo. Prima dice e ripete "No rush, no rush...", non facciamo le cose in fretta. E poi lo sentiamo dire a Spithill: "Per la barca scuffiata la regata è finita". Ora i ragazzi di Luna Rossa sanno che devono solo finire la regata per portare a casa il secondo punto del weekend. Più facile a dirsi che a farsi in quelle condizioni. Luna Rossa prosegue mure a sinistra seguendo il giro di vento da quella parte, arriva quasi ai confini del campo (i famigerati boundaries), poi con tutta la calma possibile vira e poggia, praticamente la stessa manovra di Patriot, ma senza il medesimo tragico finale. La barca italiana si lancia nella poppa finale con punte di velocità pazzesche, fino a 49 nodi, a bordo Jimmy, Francesco e Pietro si scambiano le informazioni per navigare e chiuderla in sicurezza, e si vedono inzuppati dagli schizzi dopo un pauroso accenno di ingavonata. In queste condizioni gli AC75 si dimostrano cavalli difficili da domare.

Luna Rossa vince per abbandono la regata e chiude con un altro pareggio (2 vinte e 2 perse) la prima serie dei gironi di Challenger Series. I suoi avversari, invece, si sono scambiati le parti: dal punteggio pieno delle World Series, American Magic passa a zero, mentre Ineos fa l'inverso e oggi è sugli scudi. Chissà che l'equilibrio virtuoso di Luna Rossa alla fine possa pagare.

COSA HANNO DETTO QUESTE 12 REGATE - Erano le prime regate "vere" (le World Series sono state di riscaldamento e non assegnavano punti importanti) degli AC75. Si sono svolte in tre giornate totalmente diverse: vento medio (10-15 nodi), sole e mare piatto venerdi, vento leggero (8-12 nodi) e onda fastidiosa sabato, infine vento forte (18-26 nodi), temporali e salti di vento rafficato da terra domenica. Abbiamo imparato che: con vento medio si vedono belle regate, gli AC75 navigano stabili, veloci, nelle condizioni ideali che li fanno volare sui foil costantemente. Le regate si vincono: 20% in partenza, 20% per quel briciolo di velocità in più (i tre scafi appaiono abbastanza simili e vicini), 20% per la tattica sui salti di vento, 40% commettendo meno errori dell'avversario.

Fa sempre effetto osservare che questo pacchetto (barche estreme, gestione delle andature, delle vele, dei giri di boa, formato delle regate brevi, campo di regata con i confini invalicabili, regole di match race e penalità rivoluzionate) ci pone davanti una "Vela" ben diversa da quella che conosciamo. Non ci sono quasi più le manovre, le issate o le ammainate delle vele, la loro regolazione di fino, il lavoro dei prodieri, i duelli match racing ravvicinati e il gioco delle penalità da poter effettuare fino all'arrivo, le coperture (specialmente quella nei lati di poppa) e le marcature. Conta il numero di virate e strambate (meno possibile), e correre, correre, correre. Fino a quando qualcosa va storto e presenta il conto. Come la scuffia di Patriot: il campione olimpico Psul Goodison (che ben conosce il foiling da tre volte iridato Moth) avverte che la manovra che vuol fare Dean Barker è "difficili, molto difficile", lo ripete tre volte e l'ultima aggiunge "Sarebbe meglio poggiare e girare il cancello a destra". Ma Barker insiste, chiama "stand-by tack", stiamo per virare...

Resta la cosa più importante da dire: questa è l'America's Cup. Già più volte questa "gara", trofeo, corsa o rincorsa fatta di parecchie follie, ha dimostrato di essere altra cosa rispetto alla Vela. La Coppa è la Coppa, la Vela qui è solo una scusa.

QUATTRO GIORNI DI SOSTA OPEROSISSIMA - Da lunedi a giovedi grande lavoro, manutenzione, cantiere, riposo, energie da ricostruire, due prove al giorno a questo ritmo pesano. Non pensiamo a ciò che faranno gli altri team (anche se immaginiamo e siamo vicini ad American Magic), ma guardiamo a Luna Rossa. Quell'entusiasmo, quei sorrisi, che abbiamo sempre visto nei Bertelli Boys per 20 anni, oggi vogliamo vederlo nei Sirena Boys, un misto di passione, gioco di squadra, stare in famiglia, sentirsi in gara per l'Italia. L'impressione è che la Luna sia ancora in parte inespressa, che possa e debba far vedere qualcosa in più. Un lampo. Lo vedremo presto, da venerdi prossimo.

SU SAILY TV IN ARRIVO UNA PUNTATA RICCHISSIMA DEL "PROCESSO ALLA COPPA"

LUNEDI 18 - LA CONFERENZA STAMPA DI AMERICAN MAGIC: "TORNEREMO PIU' FORTI" - LA SPIEGAZIONE DELLA SCUFFIA DA BORDO

Terry Hutchinson Skipper e Executive Director del team New York Yacht Club American Magic ha partecipato alla conferenza stampa organizzata a seguito dell’incidente accaduto ieri allo sfidante americano. Il giorno dopo il dramma lo skipper Terry Hutchinson ha affrontato la conferenza stampa con estrema serenità e ottimismo. Gli americani dopo una ampia ricognizione della barca sono ottimisti e convinti di poter tornare. Il loro è un team molto consistente con tutte le risorse necessarie per ritrovare la velocità ed essere protagonisti. Patriot non sarà in regata il prossimo week end e si presenterà di nuovo per le semifinali che iniziano venerdì 29 gennaio. Il programma di Terry è di essere in acqua ancor prima e di riuscire a mettere a punt la barca.

Le riparazioni del carbonio saranno effettuate in parte utilizzando boat builders locali per ricostruire i pannelli rovinati, in parte con lo shore team che si occuperà delle finiture. L’idraulica, una parte estremamente importante degli AC 75, ha riportato danni minori mentre l’elettronica sembra la parte più difficile da recuperare e quella che preoccupa di più. American Magic ha portato dagli Stati Uniti tutti i back up necessari. Per loro ora inizia un lavoro impegnativo, ma le possibilità di competere ad alto livello sono ancora concrete: nel 2017 a Bermuda Emirates Team New Zealand ha recuperato dopo un ribaltamento spettacolare.

Le decisioni su un'eventuale riprogrammazione delle regate finali degli ultimi due Round Robin sono ancora in discussione e verranno comunicate appena possibile.

THERRY TRA PASSATO E FUTURO - “Prima di tutto voglio riconoscere lo sforzo eroico di tutta la comunità di Auckland che è venuta in soccorso di Patriot, in particolare le autorità locali, la polizia, i vigili del fuoco e gli altri team Emirates Team New Zealand, Ineos TEAM UK, e Luna Rossa Prada Pirelli. Sono stati spettacolari. Se pensi alla nostra famiglia, alla nostra comunità è incredibile vedere tutto il sostegno che abbiamo avuto. Abbiamo vissuto questo giorno e riusciremo ancora a combattere. Il pubblico deve conoscere tutto il supporto che abbiamo avuto, quello che hanno fatto per noi. Senza di loro quando è successo ci troveremmo con uno scenario molto diverso oggi. La barca sarebbe affondata”.

“La bellezza del nostro team è che c’è una alto livello di soluzione dei problemi e credo che nei prossimi otto, dieci giorni vedremo la barca ricostruita, magari non verrà fuori dal cantiere tanto bella, ma sarà pronta per tornare in regata. Io vorrei ricominciare a navigare prima delle semifinali e non arrivare diretto alla prima regata, il team è impegnato a farlo. Se si pensa a quello che abbiamo fatto finora, agli sforzi dei team che ci hanno aiutato e tutti quello che è successo in questi tre anni sarebbe un errore non essere pronto a tornare in regatta con un buon assetto”.

“Credo che se avessi insistito per tornare in regata il prossimo week end avrei dovuto cercare protezione. E’ davvero difficile pensare allo sforzo che servirebbe per tornare in acqua subito. Abbiamo un programma di lavoro realistico e un grande supporto dalla comunità marittima di Auckland, i costruttori ci aiuteranno. Ci aiutano anche i team, tutti hanno offerto qualcosa per rimettere Patriot in acqua. Con gli avversari abbiamo discusso spesso sulle cose che andavano per la regata e per cercare di andare avanti. Alla fine della giornata ti resta la sensazione di una grande sportività e generosità delle persone che abbiamo attorno. Questa sincerità, la volontà di ricostruire Patriot con le loro strutture, ci mette in una buona situazione. Probabilmente ricostruire la barca è la cosa più facile da fare, la cosa più difficile è mettere l’elettronica in grado di lavorare, l’idraulica funziona. Finora Patriot è stata affidabile, forse abbiamo a che fare con dei Gremlins che vivono dentro la barca”.

“Patriot stava accelerando mentre eravamo in cerca della nuova rotta ed eravamo a 47 nodi o qualcosa del genere. Ci sono delle strutture trasversali e longitudinali dentro lo scafo. Quando la barca precipita sulla sua chiglia le conseguenze non sono gravi, ma siamo caduti sul fianco, sul pannello piatto tra gli elementi della struttura. Abbiamo ancora le due batterie a bordo e che tutto l’olio idraulico è stato vuotato una volta in cantiere”.

Responsabilità editoriale di Saily.it