"Parallelamente all'azione
intrapresa per sanare gli anni pregressi, l'amministrazione sta
lavorando a un disegno di legge per intervenire sulla legge
regionale 18/2016, per estendere il bonus di 500 euro anche ai
docenti assunti con contratto a tempo determinato a partire
dall'anno scolastico 2023-2024". Lo ha detto in aula l'assessore
al Sistema educativo, Jean-Pierre Guichardaz, rispondendo a una
interpellanza di Claudio Restano (gruppo Misto) sul bonus per la
formazione dei docenti a tempo determinato.
Secondo Restano "l'articolo 55 della legge regionale 12/2023
che disciplina il riconoscimento del bonus, crea una
irragionevole disparità di trattamento tra chi ha fatto ricorso
contro l'amministrazione scolastica regionale per vedersi
riconoscere il bonus e chi no, creando una futura pregiudiziale
per tutti i docenti precari. Infatti, l'articolo subordina la
concessione del beneficio alla rinuncia di proseguire per le vie
legali".
"Anche - ha aggiunto Guichardaz - a livello nazionale, con il
decreto Salva-infrazioni è stata estesa, per l'anno scolastico
2023-2024, la platea di beneficiari della Carta docente ai
docenti a tempo determinato, ma solo a quelli con contratto di
supplenza annuale al 31 agosto. Ad oggi i ricorrenti non hanno
aderito alla proposta. Tuttavia, alcuni di loro hanno contattato
per le vie brevi gli uffici per chiedere informazioni e, allo
stato attuale, non si ravvisa la necessità di modificare
l'articolo 55. La Regione ha adottato una soluzione a beneficio
di docenti precari che si può definire unica in Italia perché
salda il dovuto del passato e apre a una corresponsione per il
futuro: una misura equa che riconosce ai precari assunti con
contratto annuale, lo stesso valore e la stessa dignità di tutti
gli altri insegnanti, valorizzando economicamente la loro
attività di formazione, fondamentale per il mantenimento di un
alto livello professionale".
"Apprendiamo ora - ha replicato Restano - della volontà del
governo di realizzare una nuova legge in materia e sarebbe stato
opportuno portare a conoscenza la cittadinanza e i consiglieri
di questa decisione. L'articolo 55, così come formulato oggi,
subordina il riconoscimento del bonus alla rinuncia all'azione
legale. Sappiamo che le cause già concluse hanno dato sempre
ragione ai ricorrenti, riconoscendo loro anche il diritto al
pagamento delle spese legali che si aggirano intorno ai 2mila
euro. Difficilmente una persona vorrà rinunciare a percepire
questa somma a fronte della corresponsione dei 500 euro di
bonus. Questo, inoltre crea un trattamento disparitario rispetto
a chi, invece ha già concluso l'iter giudiziario. La richiesta
alla rinuncia ad eventuali impugnazioni future, mi sembra poi
una pretesa impossibile. Resto in attesa del disegno di legge
annunciato, che spero correggerà le anomalie".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA