Finisce davanti alla Corte costituzionale la nuova legge regionale della Valle d'Aosta in materia di locazioni brevi a fini turistici.
Il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Roberto Calderoli, ha infatti impugnato la norma approvata lo scorso 12 luglio dal Consiglio Valle. Secondo il governo Meloni "talune disposizioni relative alle locazioni brevi per finalità turistiche, eccedendo dalle competenze statutarie e ponendosi in contrasto con la normativa statale in materia di ordinamento civile, violano" la Costituzione nel punto in cui prevede che "lo Stato ha legislazione esclusiva" in materia di "cittadinanza, stato civile e anagrafi" (articolo 117, secondo comma, lettera l).
Il testo della legge, composto di tredici articoli, definisce gli alloggi a uso turistico (camere ubicate in prima case e camere o unità abitative qualificate come seconde case), il locatore per finalità turistiche, il codice identificativo regionale (Cir) rilasciato dal Comune per ogni alloggio a uso turistico, gli adempimenti amministrativi e i servizi erogabili negli alloggi a uso turistico, l'imposta di soggiorno (parificandoli alle strutture turistico-ricettive), la promozione da parte dell'Office régional du tourisme, i controlli e le sanzioni. Il ddl era stato approvato con 19 voti a favore (Uv, Av-Vdau, Fp-Pd, Sa, Pla), 13 contrari (Lega Vda, Fi, Misto) e due astensioni (Pcp).
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