"Oggi l'immagine è l'unica cosa che conta e però può essere manipolata come si vuole. E si può vedere da come alla morte di Berlusconi è stato scelto, dalla politica e dai media, di dare una certa immagine di questo personaggio. Questa cosa succedeva anche nel medioevo e succedeva anche a san Francesco: dopo la sua morte c'è stato uno scontro politico per decidere chi bisognava ricordare, chi era, come si voleva che fosse ricordato". Lo dice Alessandro Barbero, a margine della lezione su san Francesco ad Aosta.
"Questo, sia ben chiaro, non significa che paragono Berlusconi a san Francesco, ma il modo in cui si costruisce l'immagine e si decide come deve essere ricordato un personaggio". Lo storico aggiunge: "Tutte le immagini in mezzo a cui ci muoviamo sono costruite, ma l'importanza di un personaggio storico come san Francesco si vede anche dal fatto che ogni epoca lo può utilizzare e riproporre per dare una risposta alle proprie preoccupazioni. Benché fosse un uomo del medioevo immerso fino al collo nella sua epoca oggi noi oggi possiamo usare la sua immagine per parlare di noi. È successo quando il nuovo papa ha deciso di chiamarsi Francesco e allora credo che il mondo abbia percepito il discorso della povertà, dello stare con gli ultimi".
L'attualità del santo sta, secondo Barbero, anche nel rapporto con la natura: "La natura è stata creata dallo stesso Dio che ha creato l'uomo e oggi ha una sua attualità" anche se le preoccupazioni del suo tempo erano altre "mentre le nostre sono di non distruggere la natura di cui facciamo parte".
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