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A rischio lo sci estivo sui ghiacciai, Tignes ha chiuso

A rischio lo sci estivo sui ghiacciai, Tignes ha chiuso

Da Deux Alpes a Cervinia tra poca neve e qualche timore

AOSTA, 06 luglio 2022, 10:08

Redazione ANSA

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(di Thierry Pronesti)

La ritirata dei ghiacciai non risparmia lo sci estivo. Dallo Stelvio a Tignes, passando per Cervinia, il rialzo delle temperature e le scarse precipitazioni mettono a dura i comprensori di alta montagna. Quelli a oltre 3.000 metri, dove sino a pochi anni era impensabile vedere già a inizio luglio rocce e ruscelli sostituirsi alla coltre bianca.
    Sullo Stelvio la situazione è cambiata nel tempo. In inverno, con almeno due metri di neve che sono venuti a mancare, ma anche d'estate, viste le temperature sempre più elevate. Il ghiacciaio "sicuramente si è ritirato, così come anche altri negli ultimi anni, ma la situazione anche se seria non è drammatica, le condizioni non sono pericolose". Parola di Umberto Capitani, direttore della società Sifas spa, che gestisce gli impianti sciistici al confine tra la Lombardia e il Trentino Alto Adige.
    Sulla superficie del ghiacciaio, che si estende dai 2.758 metri di altitudine del Passo dello Stelvio fino ai 3.450 metri del Monte Cristallo, la società attua un costante monitoraggio. Per questo "non ci sono grosse preoccupazioni" e il messaggio è di non "fare i catastrofisti perché la montagna è da vivere anche se ci sono i cambiamenti climatici, sempre in sicurezza e con attenzione".
    A Cervinia le condizioni non sono molto diverse. In questi giorni, ai 3.500 metri del ghiacciaio del Plateau Rosà, in territorio svizzero, si stanno preparando anche le squadre di sci alpino Asiva (Associazione sport invernali Valle d'Aosta).
    "Se la sera prima non piove, le condizioni del ghiacciaio in quota sono ancora buone. Ma rispetto agli altri anni la situazione attuale è di quasi un mese e mezzo avanti, per quantità di neve e crepacci che si aprono", spiega Luca Liore, direttore tecnico Asiva, che aggiunge: "Con il caldo di maggio e le poche precipitazioni invernali, ora è come se fossimo a metà agosto. Con la differenza che in passato queste condizioni duravano poco, perché ai primi di settembre arrivava sempre qualche nevicata. Quindi bisognerà vedere l'evoluzione". Lo zero termico attorno ai 4 mila metri peggiora le cose. Ma altrove la situazione non è migliore, anzi. "Da programma noi - prosegue Liore - saremmo dovuti andare a Les Deux Alpes, in Francia, ma abbiamo cambiato all'ultimo momento. Lì è ancora peggio, il comprensorio è esposto ancora più al sole, ci sono i fiumi d'acqua. Cervinia ci dà più garanzie, anche se è un momento non proprio felice".
    Se il comprensorio che culmina ai 3.883 metri del Piccolo Cervino prevede al momento di chiudere la stagione estiva il 4 settembre (nel 2021 la data era fissata 15 giorni dopo), quello della Val d'Isère ha già anticipato lo stop di quasi un mese. Si potrà sciare non più sino a ferragosto, ma al massimo entro il 17 luglio. "Il manto nevoso - fanno sapere da Les Deux alpes - si è particolarmente abbassato e lo spessore della neve è molto irregolare, con dislivelli continui ed irregolari nei diversi settori. Nonostante ciò, le condizioni restano corrette e adatte ad un pubblico di professionisti dello sci". Restando oltralpe, a Tignes, in Savoia, è andata anche peggio. Il ghiacciaio della Grande Motte ha aperto le sue piste di sci per appena due settimane, dal 18 al 30 giugno. Chiusura anticipata, quindi, di un mese: "Lo scioglimento - ha dichiarato Frédéric Bonnevie, direttore piste - è in aumento, lo abbiamo visto per tutto questo inverno, abbiamo avuto la metà della neve del solito".
    Nonostante tutto, la programmazione degli allenamenti estivi per le squadre di sci alpino non si ferma. "A fine luglio abbiamo in calendario altri quattro giorni di preparazione. Poi - anticipa ottimista Liore - torneremo in pista anche a metà agosto, sempre a Cervinia".
   

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