"In questi giorni assistiamo a uno
spettacolo a dir poco indecente. Coloro che ci dovrebbero
rappresentare con azioni e leggi che consentano una vera ripresa
economica della nostra regione, in realtà non fanno altro che
mettere in atto le peggiori pratiche politiche, guardando ognuno
ai propri interessi di partito, noncuranti del fatto che
un'intera comunità sta aspettando misure concrete che facciano
rialzare questa regione". Lo scrivono, in una nota, i sindacati
dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil, ricordando che "la pandemia
coronavirus ha messo in luce le gravi carenze del nostro sistema
sanitario e socio-assistenziale, dal disegno di legge regionale
60 ci aspettavamo misure di prevenzione e di contrasto più
incisive nel campo delle politiche sociali e sanitarie, così non
è stato".
"Non ci sono prospettive per il futuro - si legge ancora - e non
vi è nessuna idea di riorganizzazione del sistema
socio-sanitario. Le nostre politiche sociali, il nostro welfare
e la sanità dovrebbero essere di eccellenza e, invece, abbiamo
assistito a un collasso di tutto il sistema, nonostante la
sbandierata sicurezza dei vertici Usl e della Regione. Un
castello di carta, crollato al primo soffio di vento. La
pandemia ha colpito con forza e il sistema non è stato capace di
reggere". Inoltre "la strage silenziosa avvenuta nelle
microcomunità e nelle case di riposo, deve far riflettere chi
sta al governo ma anche i vertici dell'azienda sanitaria locale:
i nostri anziani, i loro famigliari e i lavoratori, in molti
casi, sono stati lasciati soli. Dopo quanto accaduto ci saremmo
aspettati una presa di coscienza e una volontà di trovare
soluzioni agli errori del recente passato. Così non è,
purtroppo. Il dramma vissuto dagli anziani sembra non
interessare. Non vediamo una strategia di prevenzione per il
futuro qualora ci trovassimo ad affrontare una nuova emergenza
sanitaria. Siamo preoccupati di fronte alla mancanza ad oggi di
protocolli di sicurezza rivolti a utenti, famigliari e
lavoratori".
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