(ANSA) - PERUGIA, 29 MAR - "L'Autorità per la regolazione dei
trasporti ha valutato positivamente, in merito alla procedura di
gara per l'affidamento dei servizi di tpl su gomma urbani ed
extraurbani, la suddivisione del bacino unico regionale
dell'Umbria dai tre lotti attuali ai prossimi quattro.
Nonostante questo i sindacati Filt Cgil e Faisa Cisal hanno
indetto per il primo aprile un nuovo sciopero, il quinto": è
quanto afferma l'assessore regionale alle Infrastrutture e
Trasporti, Enrico Melasecche.
"Proprio pochi giorni fa - ricorda Melasecche in una nota
della Regione - è giunta la risposta ampiamente positiva
riguardo alla relazione che la nuova Agenzia regionale gestita
da Umbria Mobilità ha inviato all'Art, l'Autorità per la
regolazione dei trasporti, che quindi conferma la bontà di
quanto fin qui fatto nella gara. Una gara molto complessa,
prevista con procedure obbligatorie in tutte le sue fasi, ma mai
in tanti anni indetta dalle precedenti amministrazioni che
avevano gestito il trasporto pubblico locale in Umbria, non
correttamente, con una serie lunghissima di atti d'obbligo,
contrariamente alla legge e agli interessi dell'Umbria, come la
Corte dei conti ha ripetutamente rilevato. Esprimiamo
soddisfazione anche per la serie di suggerimenti che l'Art
propone e che vanno esattamente nella direzione degli obiettivi
che le scelte strategiche che la Regione ha dato all'Agenzia e
che la stessa Agenzia sta perseguendo, soprattutto volti a
meglio conoscere i dati sul riempimento degli autobus ed altri
ancora, mirati a fornire un servizio moderno al passo con i
tempi, incentivando Province e Comuni ad incrementare l'utilizzo
del servizio di trasporto pubblico, in molti casi scarso.
Dispiace - rimarca l'assessore Melasecche - che in queste ore i
soli due sindacati Filt Cgil e Faisa Cisal dichiarino, proprio
in contrasto con il parere dell'Autorità per la Regolazione dei
Trasporti, il quinto sciopero, indetto per sabato 1 aprile, per
impedire 'lo spacchettamento e la privatizzazione del traporto
pubblico locale'. Si ricorda che già in Umbria il tpl funziona
su tre bacini gestiti da tre diverse società mentre la gara ne
prevede quattro, quindi non di spacchettamento si tratta. Non
solo, la privatizzazione denunciata è priva di fondamento
considerato che, come già dichiarato più e più volte, la
privatizzazione del tpl è già avvenuta nel 2017 ad iniziativa
della precedente Giunta di sinistra. Inoltre, l'Art, massima
autorità statale che presiede il settore, con il placet alla
nostra relazione smentisce di fatto categoricamente quanto
affermato dai due sindacati che intendono portare i lavoratori
ad una serie infinita di scioperi, con un danno economico per
gli aderenti sempre maggiore, senza la minima speranza di poter
smontare ciò che l'Art conferma essere una decisione limpida e
corretta. Quanto al 'silenzio calato attorno alla gara'
dichiarato dai segretari delle due sigle sindacali scioperanti,
l'affermazione appare persino esilarante poiché non solo sono
state espletate tutte le fasi fin qui previste dalla normativa,
con gli stessi sindacati e tutti gli operatori potenzialmente
interessati invitati a partecipare al confronto avvenuto a
Palazzo Donini, ma gli stessi sono stati convocati più e più
volte, ogni volta correttamente auditi, ogni volta hanno esposto
le identiche motivazioni che oggi ripetono. Quale ulteriore
esempio, ricordo che la Regione Lazio, sotto il governo dell'ex
segretario del Pd Zingaretti, ha impostato una gara analoga con
ben 11 lotti, senza il minimo paragone rispetto a quelli molto
più consistenti in termini di chilometri previsti in Umbria.
Infine, la dichiarazione con cui tentano di giustificare questo
ennesimo sciopero con la salvaguardia dei 'posti di lavoro e la
dignità delle donne e degli uomini' che i due sindacati
rappresentano, costituisce una frase rituale del tutto fuori
dalla realtà perché la gara, come abbiamo ampiamente
sottolineato, quanto alla sicurezza del mantenimento del lavoro
lo garantisce fino all'ultimo posto e, quanto a dignità,
assicura sia il contratto collettivo degli autoferrotranvieri,
sia quello integrativo aziendale, entrambi molto interessanti
dal punto di vista economico. Poiché l'arma dello sciopero è
l'ultima che si utilizza e, ferma la libertà di ogni sindacato
di dichiararne all'infinito, pur con le regole previste dalla
normativa, si ritiene inopportuno - dice ancora l'assessore
Melasecche - voler continuare sulla linea dello scontro che non
sta portando ad alcun risultato a favore dei lavoratori, a
differenza di quelli ragionevolmente conseguiti dagli altri
sindacati al tavolo di confronto aperto. Si invita pertanto a
riflettere - conclude l'assessore - se non risulti più
produttivo tornare sui propri passi, abbandonando una
impostazione muscolare improduttiva e, anche alla luce del
parere dell'Art, tornare a dialogare su basi di un confronto
rispettoso dei rispettivi ruoli istituzionali e sindacale".
(ANSA).
Melasecche, giudizio positivo Autorità su gara trasporti
L'assessore regionale replica ai sindacati per lo sciopero
