(ANSA) - PERUGIA, 29 MAR - "Le Comunità montane umbre fanno
parte dei complessi e delicati dossier che questa Giunta
regionale ha ereditato e che abbiamo affrontato con
determinazione, creando le condizioni per giungere finalmente
alla liquidazione unitaria e alla definitiva chiusura, e
risolvere la pesante situazione finanziaria che riguarda la
Comunità montana del Trasimeno-Medio Tevere. La Giunta ha oggi
preso atto del complesso percorso e dello stato dell'arte di
liquidazione delle Comunità montane e ha dato mandato al
commissario liquidatore di proseguire la liquidazione ai sensi
dell'attuale assetto normativo anche regionale". Lo hanno
comunicato la presidente delle Regione, Donatella Tesei, e il
vicepresidente Roberto Morroni, che insieme al commissario
liquidatore Fabrizio Vagnetti, hanno illustrato le decisioni
dell'esecutivo circa la liquidazione delle cinque Comunità
montane dell'Umbria.
"Questo - ha detto la presidente - è un tema su cui era
necessario intervenire e ripristinare anche trasparenza. Al
momento del mio insediamento avevamo cinque comunità montane,
con cinque commissari da tempo presenti, una legge regionale che
prescriveva la possibilità di una liquidazione unitaria, ma
senza che si fosse intervenuti. A fine 2020 abbiamo definito la
liquidazione con un unico commissario liquidatore per
ricostruire il complesso quadro patrimoniale. Il 29 marzo 2022
nasceva così il piano di liquidazione unitario del commissario
Fabrizio Vagnetti".
"Ne è emersa una situazione complessa - ha sottolineato -
in cui le Comunità dei monti Martani Serani e Subasio,
dell'Orvietano Narnese Amerino e Tuderte ed anche della
Valnerina, con qualche difficoltà in più, lavorando celermente e
al netto delle incognite insite nella liquidazione, possono
chiudere in pareggio. La prima ha infatti un avanzo di circa 5,5
milioni di euro, quella dell'Alta Umbria di 3,4 milioni di euro,
la Comunità dell'Orvietano Narnese Amerino Tuderte ha un avanzo
di circa 2 milioni e quella della Valnerina un disavanzo di
200mila euro. Ma la Comunità montana dei Comuni del Trasimeno
presenta un mega disavanzo di 19,2 milioni di euro, enorme
rispetto al bacino amministrato".
La presidente, a proposito della Comunità montana
Trasimeno-Medio Tevere - è detto in un comunicato della Regione
- ha richiamato al riguardo alcuni passaggi della relazione del
liquidatore in cui si legge: "Vi sono evidenti difficoltà nel
procedere alla riscossione dei crediti, alla vendita dei beni
immobili e agli esiti dei contenziosi. Dal 2016, anno in cui è
stata pignorata la Tesoreria, la Comunità montana non paga i
fornitori, le rate dei finanziamenti, i legali per opporsi alle
cause e recuperare i crediti. I beni della Comunità montana sono
stati oggetto di trascrizione pregiudizievoli da parte dei
creditori non soddisfatti, con procedure incardinate nei
rispettivi Tribunali di competenza. La mancanza di una provvista
liquidità non permette di opporsi in giudizio né di tentare
accordi stragiudiziali".
"Tutto ciò - ha rilevato Tesei - nonostante alcuni
interventi, più o meno condivisibili, dei governi precedenti
come il trasferimento nel 2015 del personale del Trasimeno alla
Comunità montana Alta Umbria, la realizzazione nel 2018, con
legge, di un fondo per far fronte alle spese legate alla
liquidazione ed l'acquisizione di vari immobili delle Comunità
montane per 6,5 milioni di euro. Non solo - ha aggiunto -, pur
rimanendo le liquidazioni finanziariamente separate, era stato
previsto un fondo patrimoniale vincolato, in cui confluivano gli
immobili eccedenti a garantire il pareggio, che potesse essere
utilizzato per soddisfare i creditori della Comunità montana che
versava in una situazione economico-finanziaria di disavanzo.
Operazione - ha rilevato - che solleva dubbi in termini di
correttezza nei confronti dei Comuni che partecipano a Comunità
montane più sane e si vedrebbero sottratti alcuni beni. Il tutto
però non serve se una Comunità montana non è neanche in grado di
iniziare il proprio percorso di liquidazione per la propria
catastrofica situazione finanziaria".
"Da quel momento, ed eravamo a luglio 2022, pur
stigmatizzando una scellerata gestione di quella Comunità del
Trasimeno e di chi gestiva allora i Comuni che la partecipavano
- ha rimarcato -, si sono fatte tutte le azioni possibili per
evitare che proprio i Comuni che compongono la Comunità montana
in questione dovessero sanare la situazione debitoria, come
prescrive l'articolo 65 della legge regionale 18 del 2011, cosa
che li metterebbe in grave difficoltà".
"Abbiamo anche oggi valutato un ultimo astratto possibile
tentativo d'intervento - ha informato -, con la modifica
dell'articolo 65 della legge regionale, ovvero la messa in
disponibilità immediata di tutti i beni di tutte le Comunità
montane nel fondo patrimoniale vincolato, e non solo come
previsto ora degli immobili, ma anche dietro parere degli
uffici, oltre che di riflessione giuridica, strategica, di
opportunità, di correttezza verso i Comuni virtuosi e non ultima
politica, la riteniamo non percorribile perché rischia di portar
pregiudizio alla liquidazione di quattro Comunità montane,
rischia di compiere un atto di dubbia legittimità e procura un
ingiusto nocumento a tutti i Comuni che non appartengono alla
Comunità montana del Trasimeno".
"L'11 aprile - ha reso noto la presidente - incontreremo i
Comuni della Comunità montana del Trasimeno, per poi incontrare
successivamente anche gli altri Comuni umbri. Andremo avanti con
le liquidazioni, auspicando tempi ragionevolmente brevi per la
chiusura anche perché questo significherà che i singoli Comuni
non dovranno più versare le quote associative. Allo stesso tempo
continuiamo nella interlocuzione che ho già intrapreso, insieme
al vicepresidente Morroni, con il Governo per trovare possibili
soluzioni di supporto.".
"La Giunta - ha sottolineato il vicepresidente Roberto
Morroni - ha inteso dare un'accelerazione alla chiusura di
questo spinoso dossier, che si trascinava da anni, uno dei tanti
dossier che ha richiesto molte energie a questo esecutivo,
impegnato in una strenua azione di risanamento e di rilancio. La
situazione delle Comunità montane è diversificata, con quattro
che presentano situazioni positive e una con un deficit molto
pesante. Una asimmetria sul profilo finanziario che è frutto di
comportamenti e scelte politiche molto opinabili, con chiare
responsabilità". (ANSA).