"Nonostante l'annus horribilis"
della pandemia, la presidente della Regione Umbria, Donatella
Tesei, e l'assessore regionale alla Salute, Luca Coletto, hanno
deciso di far "cambiare passo" al sistema sanitario regionale
"come puntualmente evidenziato nel giudizio della Corte dei
conti". Lo sottolinea una nota dell'ente nella quale si spiega,
fra l'altro, che la Regione ha individuato gli interventi da
attuare e da finanziare con le risorse ripartite ad incremento
del Fondo sanitario nazionale, pari a 55,7 milioni di euro e
oltre 24,2 milioni relativi alle risorse gestite dal Commissario
straordinario per l'emergenza Covid e destinati ad interventi in
conto capitale per l'incremento della dotazione strutturale dei
posti letto di terapia intensiva. Ulteriori 15,4 milioni di euro
sono stati destinati all'incremento della remunerazione delle
prestazioni correlate alle particolari condizioni di lavoro del
personale delle Aziende sanitarie.
Per quanto riguarda il potenziamento degli organici, la Corte
dei corti - ricorda la Regione - attesta che sono 754 le nuove
assunzioni effettuate nel corso del 2020, alle quali vanno
sommate le 462 stabilizzazioni di operatori a cui è stato
trasformato il contratto da tempo determinato a tempo
indeterminato e per la prima volta è stata avviata una forte
politica per il contenimento dei contratti a tempo determinato
del personale delle Aziende sanitarie. "Tra coloro che hanno
ottenuto la stabilizzazione del contratto di lavoro - sottolinea
la nota - c'erano professionisti tenuti in uno stato di
precariato per decenni, a cui solo questa amministrazione ha
voluto riconoscere la dignità e la sicurezza di poter continuare
a servire la cittadinanza con competenza e passione".
Nell'ambito del contenimento della spesa sanitaria, la Corte dei
conti ha valutato positivamente due misure significative
adottate dalla Regione: la costituzione di una Cabina di regia
per il governo della spesa farmaceutica e la programmazione
centralizzata degli acquisti attraverso la Cras (Centrale
regionale dell'acquisto per la sanità) con conseguenti riduzioni
di spesa certificate già nel corso del 2020.
"Il percorso per restituire ai cittadini una sanità più equa e
attrattiva è appena iniziato - aggiunge l'ente - molto c'è
ancora da fare per raddrizzare le inefficienze ereditate dal
passato, ma il lavoro proseguirà senza sosta, a cominciare dal
nuovo Piano socio-sanitario regionale".
Nella nota si osserva che "lavorare seriamente per cambiare una
gestione malata della sanità pubblica regionale, quella delle
precedenti amministrazioni, è evidentemente un obiettivo che fa
paura a chi ha contribuito per anni a far sì che tutto rimanesse
uguale. Lo stato di salute del sistema sanitario umbro ogni anno
passa sotto la lente del Giudizio di parificazione del
rendiconto generale della Corte dei conti, e da almeno cinque
anni le principali segnalazioni della Corte sono le stesse:
difficoltà nel mantenimento dell'equilibrio economico, mancata
centralizzazione delle procedure di acquisto per contenere i
prezzi di fornitura, eccessivo ricorso ai contratti a tempo
determinato e ai contratti libero professionali per il personale
medico e sanitario, sforamento del tetto per la spesa
farmaceutica, mancati controlli sulla qualità e l'appropriatezza
delle prestazioni sanitarie rese dalle strutture accreditate.
Avendo ben presente ciò, apparirà evidente che chi oggi paventa
un depotenziamento della sanità pubblica, nel peggiore dei casi
è stato complice della decadenza della sanità umbra dell'ultimo
decennio e, nel migliore, compie una strumentalizzazione di una
situazione complessa che riguarda l'intero sistema sanitario
nazionale".
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